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Operazione verità del Sindaco Masci sulla storia del progetto di riunificazione di tre comparti della Riserva dannunziana ma che costerà l’abbattimento di 58 alberi. “Saranno meno, ma non si può tornare indietro” dichiara il Primo cittadino che promette la messa a dimora di mille alberi

<Trovo paradossale che qualcuno pensi oggi che la giunta Masci si sia svegliata una mattina e abbia scelto di abbattere cinquanta, trenta o venti piante senza una ragione o per farci una strada. La strada-pendolo, anche nel tratto che coinvolge la pineta e via Pantini, è un progetto che ci riporta indietro di 12 anni. Lo sanno bene gli eminenti ambientalisti che hanno stabilito progettualmente che il tracciato oggi in discussione dovesse passare lì, e quindi che quei pini dovessero essere tagliati; ma costoro sono gli stessi che oggi accusano e criticano questa amministrazione su decisioni che hanno assunto loro insieme agli amministratori che erano in carica nel 2009 e nel 2019. Credo che Kafka e Pirandello, se fossero vivi oggi, da tutto questo trarrebbero spunto per scrivere altri romanzi>. Non ha usato mezze parole il sindaco di Pescara Carlo Masci per raccontare “la vera storia di via Pantini”, cioè di un’area che oggi diventa strategica per disegnare il riassetto urbanistico di quella parte del territorio e in cui è previsto un ampliamento della riserva-parco, con l’abbattimento dello svincolo a trombetta che libererà oltretutto da una montagna di cemento quella parte di Pescara, restituendole decoro ambientale e vivibilità in un contesto di particolare pregio. <Io comprendo che si possa cambiare idea, come dimostrano di fare oggi gli ambientalisti che hanno apposto le loro firme su quegli atti ufficiali, Giovanni Damiani e Giancarlo Odoardi. Ma appare assurdo – ha continuato Masci – che proprio costoro oggi puntino il dito su di noi. Se vi fosse stata un’alternativa a quel tracciato, io credo che l’avrebbero indicata. Evidentemente non c’era. Ma queste sono scelte che vanno ricondotte a loro. Tutti sanno, anche chi oggi fa finta di non saperlo, che il progetto definitivo fu approvato dalla giunta Alessandrini con la delibera n. 387 del 5 giugno 2018; riguardo al Pan (Piano di assetto naturalistico), bisogna ricordare che il dottor Damiani era all’epoca il dirigente del Coordinamento per lo stesso Pan, e che la giunta comunale dell’epoca lo approvò nel 2009. Oggi, come amministrazione in carico, a noi spetta solo sottolineare che si tratta di una legge regionale rispetto alla quale non si può certo tornare indietro, soprattutto se giunti all’ultimo miglio. Se così fosse, dovremmo ripartire dall’inizio, cioè riavvolgere un nastro lungo 12 anni>.

Alla conferenza stampa hanno preso parte anche gli assessori Gianni Santilli e Mariarita Paoni Saccone, e il presidente della commissione Mobilità, Armando Foschi.
<Il Consiglio comunale di Pescara approvò all’unanimità il progetto di via Pantini, quindi anche con i voti del Movimento 5 stelle che oggi si oppone in modo stucchevole a un intervento che esso stesso ha sostenuto>.

Il primo cittadino ha quindi circoscritto il ruolo avuto in questa progettualità dall’attuale governo cittadino: <Noi abbiamo gestito l’approdo al momento esecutivo. E anzi, abbiamo profuso il massimo impegno per poter salvare il maggior numero possibile di alberi, 58 erano quelli di cui quei professionisti avevano indicato il sacrificio. Oggi possiamo dire che non saranno più di 20, alcuni anche in precarie condizioni. Altri saranno traslati all’interno della riserva, quindi saranno salvati. Ecco questa è la parte che abbiamo fatto noi. Perché noi abbiamo la forze di portare in fondo le grandi opere e, nel far questo, di non disperdere finanziamenti come quelli assegnatici nell Bando delle Periferie. Il resto non ci riguarda, men che meno può esserci assegnata una responsabilità politica da parte di chi ha messo la propria firma su questo programma in epoche passate>.

Sono stati quindi snocciolati tutti i passaggi:

  • sarà integrata e ampliata la continuità urbanistica della riserva Pineta Dannunziana, accorpando i distretti oggi divisi dalla viabilità esistente;
  • gli alberi destinati all’abbattimento, per lasciar posto alla nuova via Pantini saranno solo 15 o 20 al massimo, anziché 58, così come concordato con le associazioni ambientaliste, che sono state ascoltate oggi come in passato;
  • con il dirigente dei Lavori Pubblici, Trisi, unitamente ai presidenti delle Commissione interessate, Massimo Pastore è Armando Foschi, nei giorni scorsi è stata nuovamente valutata la situazione per vedere se vi fossero i margini per correggere il progetto della Giunta Alessandrini. Per questo serviva una perizia di variante per modificare e spostare di poco la rotatoria prevista alla fine della strada, il tutto senza necessità di intervenire sul piano regolatore, sul Pan e senza alcuna trattativa con i privati;
  • alcune di queste piante, in particolare le più giovani e con radici meno ammalorate, sarà possibile traslarle all’interno della Riserva;
  • i lavori saranno verosimilmente avviati entro giugno, il tutto per evitare di perdere le risorse previste nel Bando per le Periferie;
  • non saranno quindi più solo 174 gli alberi che saranno ripiantumati (così come indicato dalla Soprintendenza, che impone un equilibrio3 per 1), ma circa mille, che andranno a ripopolare tutta la Riserva.