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Va troppo a rilento in Abruzzo la vaccinazione domiciliare dei soggetti che non possono recarsi nei centri per la somministrazione. Problema che si riscontra in tutta la Regione e in ogni Asl di competenza.

Carlo Masci, sindaco di Pescara, è il primo e finora unico a far sentire la sua voce in argomento.

Carlo Masci ha infatti inviato una lettera-appello all’assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì e ai vertici della Asl per un’accelerazione nella vaccinazione di persone fragili e non deambulanti. «Mi riferisco in particolare – così il primo cittadino – a coloro che non  possono né raggiungere né essere portati nei centri di vaccinazione, a causa del precario stato di salute o di riconosciute patologie invalidanti, dai quali ricevo continui appelli a una decisa spinta affinché si creino le condizioni migliori per vaccinare tutti a casa in tempi brevissimi. Proprio perché abbiamo fondate speranze di uscire dall’emergenza per riconquistare la normalità, è più che mai indifferibile la necessità di fare un ulteriore e definitivo sforzo. È infatti indispensabile garantire una filiera domiciliare che raggiunga con l’irrinunciabile apporto dei medici di base tutti coloro che altrimenti rimarrebbero giocoforza esclusi dallo straordinario lavoro di professionisti e volontari nei centri di vaccinazione».

Il sindaco ha poi sottolineato i risultati conseguiti a Pescara nella lotta al Covid-19, tant’è che la città è diventata capofila in Italia per aver ridotto in maniera drastica i contagi, come riconosciuto non solo dai dati scientifici ma anche a livello nazionale dai mezzi di informazione, con una capillare opera di interventi che ha visto all’opera  le migliori risorse umane, professionali e volontaristiche.

«Abbiamo varato una campagna logistica, organizzativa e sanitaria che non ha eguali nella nostra storia recente e ci stiamo avvicinando al recupero della normalità. L’ultimo sforzo è adesso rivolto alle fasce più deboli della popolazione, quelle che non possono neppure raggiungere il centro di vaccinazione. È indispensabile – conclude Masci – varare subito un servizio di vaccinazione domiciliare che metta in sicurezza tutti gli anziani, gli invalidi e i fragili non deambulanti in tempi brevissimi».