Non sarà solo il mondo del softball a ricordarlo. Non solo le squadre e le ragazze da lui allenate. Enrico Obletter, allenatore della Nazionale di Softball scomparso lo scorso febbraio causa Covid, da oggi sarà ricordato per sempre attraverso un grande albero piantato in sua memoria, che ne porterà il nome.
L’idea nasce dalla sensibilità di una appassionata di softball, da sempre tifosa della squadra teatina dell’Atoms’ Chieti, che ha partecipato alla raccolta fondi per la nascita del Bosco della Memoria di Bergamo e quando le è stato chiesto a chi volesse dedicare il “suo” albero, ha fatto il nome di mister Obletter.
«Per tutto quello che Enrico ha rappresentato per il softball in Italia e soprattutto a Chieti, la sua città. Seguo l’Atoms’ da sempre e conosco il legame speciale che c’era con mister Obletter».
L’Atoms’ è stata la sua prima squadra, da giocatore, alla fine degli anni Settanta e poi da allenatore, nel 1984 con la prima storica promozione in serie A, e poi il ritorno in panchina, nel 2014 e 2015.
Da oggi dunque tra i 750 alberi del Bosco della Memoria di Bergamo, ce n’è uno dedicato a Enrico, alto e possente, così come era lui. Lo scorso 18 marzo, in concomitanza con la prima Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid-19, è stato posato il primo albero, l’apertura ufficiale del bosco è prevista per il prossimo autunno. Il progetto, pensato dall’Associazione Comuni Virtuosi, nasce con l’intenzione di creare un luogo vivo, altamente simbolico, capace di accogliere la memoria e insieme costruire uno spazio di comunità, dove realizzare iniziative culturali, didattiche e ricreative.
Da oggi l’albero di Enrico è lì, per chi volesse andarlo a vedere. La sostenitrice, invece, vuole rimanere anonima. E pensare che lei Enrico non lo ha mai conosciuto di persona, ma da grande tifosa del Chieti, le è sembrato quasi scontato fare questo omaggio. Miracoli dello sport.