È sempre più forte il grido d’allarme sullo smarrimento senza fine che investe il settore nevralgico del turismo e della ristorazione, alle prese con una crisi economica che si aggiunge a quella sanitaria, ed è proprio recependo il sentimento delle persone e partecipando alle grandi difficoltà di questo comparto che la consigliera comunale di San Giovanni Teatino e coordinatrice cittadina di Fratelli d’Italia, Maria Elia, ha depositato una mozione da discutere nel prossimo Consiglio Comunale, con la quale si chiede all’assemblea civica un intervento che possa contribuire a portare il Governo a rivedere quanto recentemente normato in tema di abolizione delle “fasce gialle”.
«Vogliamo così esprimere solidarietà alle categorie di ristoranti, bar, alberghi e attività affini di somministrazione di bevande e alimenti, così provate, e dare loro la voce che meritano», sottolinea Elia che punta ad avere il sostegno anche delle altre forze politiche e civiche sulla questione. Considerato che in regione Abruzzo nelle ultime settimane si è assistito ad un sostanziale calo dei contagi, ma anche dei ricoveri in terapia intensiva, dati che restituiscono un valore RT tra i più bassi da un anno a questa parte, pur comprendendo le ragioni dei divieti precedentemente assunti nel contrasto alla pandemia, la recente abolizione della zona gialla fino al 30 aprile appare una decisione incomprensibile e fortemente penalizzante per le attività che, come e forse più di altre, stanno pagando dazio a questa situazione. Il D.L. del 31 marzo art. 1 comma 2, dove è stato stabilito che dal 7 aprile al 30 aprile 2021 vengono quindi abolite ex lege le fasce gialle – con conseguente permanente chiusura di tutti i servizi alla ristorazione – getta nuova confusione e incertezza ad una categoria che assicura il 15% del PIL nazionale e che è economicamente rilevante anche a livello regionale. Servono invece concretezza e certezze per il settore economico che vorrebbe programmare le riaperture, ovviamente in sicurezza per tutti. «E’ necessario che anche le amministrazioni locali facciano la propria parte a tutela di tante persone che garantiscono lavoro e ricchezza nei vai territori di riferimento», sottolinea ancora Maria Elia. Nella zona gialla, dove erano circoscritti territori a rischio basso, venivano infatti consentite svariate attività in presenza e in special modo attività di ristorazione e somministrazione fino alle ore 18, pur nel rispetto del distanziamento e delle misure di autocontrollo che tutte le attività hanno comunque implementato nella scorsa estate e prima sia della seconda sia della terza ondata. Questo senza dimenticare gli ulteriori investimenti per adeguarsi alle normative a fronte ora di un decreto cosiddetto sostegni, con il quale non si riconosce però la dignità di vero e reale sostegno a questa categoria, dati i ristori previsti che sono totalmente inadeguati a far fronte a tutte le problematiche.