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“Sono esterrefatto. Devo aver litigato a mia insaputa con il Comune di Chieti”: esprime sorpresa il direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, Thomas Schael, nel leggere le dichiarazioni del sindaco, Diego Ferrara, sulla destinazione dell’ex asilo Peter Pan a centro vaccinale. 

“Mi è stato detto che i lavori di adeguamento avrebbero richiesto un investimento maggiore di quello previsto – prosegue – e io mi sono reso disponibile a integrare la parte mancante con nostri fondi, nonostante la difficoltà procedurale di finanziare interventi su immobili non nostri. Per questa stessa ragione era irricevibile la proposta di un altro fabbricato, in condizioni strutturali ancora peggiori. Non ho litigato con nessuno e mi sono posto sempre con grande apertura e spirito di collaborazione verso l’amministrazione comunale di Chieti come con tutte le altre, di qualunque orientamento politico, perché io faccio un altro mestiere e devo pensare alla salute dei cittadini di questo territorio. Perciò resto sconcertato davanti alla polemica cercata a ogni costo, alla caciara che viene preferita alla costruzione di un rapporto civile e franco per il bene di tutti. Se non viene neppure riconosciuto l’impegno incredibile profuso dalla Asl per mettere in sicurezza la città di Chieti rispetto al contagio da Coronavirus con un’attività di testing serrata, a tratti anche mal digerita dall’amministrazione comunale, se mi trovo sul banco degli imputati per voler dare ai cittadini dello Scalo pari dignità offrendo oggi la possibilità di vaccinarsi sul posto e domani servizi consultoriali adeguati, allora vuol dire che non può esserci sintonia e farò conto solo sulle nostre forze. Come, d’altra parte, è accaduto finora perché abbiamo vaccinato più di mille over 80 nelle nostre strutture e impiegato molte unità del nostro personale anche nello screening di massa. La vaccinazione sarà assicurata con linee potenziate nelle nostre strutture e grazie all’Università di Chieti, che non ha mai fatto venire meno lealmente la sua collaborazione, anche allo Scalo sarà garantito lo stesso servizio. Mi rammarica l’idea di non poter proseguire in una sinergia nella quale ho creduto fin dal primo momento e che sperimentiamo con successo in molti altri Comuni dove evidentemente l’interesse per la salute dei cittadini prevale sulla tentazione di usare qualunque argomento per finalità di altra natura. Perché non posso pensare altro quando apprendo dai media di una lite che so di non aver avuto, a dispetto di altri che evidentemente la cercano. La rissa non mi appartiene, non è nel mio stile e io ricorro ai media solo per informare i cittadini di qualcosa che li riguarda da vicino. Il confronto lo cerco nelle sedi istituzionali, ma non posso essere solo io a farlo e so riconoscere quando non è più il caso di insistere: non posso pensare di ritrovarmi invischiato in polemiche continue per una sede vaccinale che volevo e che voglio. Il mio impegno – conclude Schael – resta sempre orientato a migliorare i servizi alla città, guardando anche allo Scalo, al quale in prospettiva serve anche un consultorio degno di questo nome che nessuno in precedenza si è mai curato di dare. Molte coppie giovani vivono in quella parte della città e dobbiamo pensare anche a loro in una prospettiva di salute. La Asl ha questa strategia, lineare, chiara, senza infingimenti. Il Comune abbia la sua con altrettanta lealtà”.