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Pescara piange il “Mago del Triplete”. Ivo Trumbic è morto a Zagabria venerdì, lasciando un vuoto incolmabile nel mondo della pallanuoto mondiale, non solo nella città alla quale ha legato i maggiori successi da allenatore. Trumbic fu infatti il condottiero del Settebello biancazzurro che salì sul tetto d’Europa nel 1987, conquistando Scudetto, Supercoppa Europea e Coppa dei Campioni (e 2 Coppe Italia) con una vera e propria corazzata che aveva in Estiarte, il più forte giocatore di tutti i tempi, il suo perno con i vari Pomilio, Di Fulvio e D’Altrui a fungere da splendido contorno doc.

“Ci hai portato sul tetto del mondo, grazie Maestro”: proprio Amedeo Pomilio ha ricordato così, con poche ma eloquenti parole, un tecnico che ha scritto a lettere cubitali il nome di Pescara nella storia dello sport.

Avrebbe compiuto 86 anni il 2 aprile Trumbic, una vita passata in vasca prima come atleta e poi come allenatore. Da giocatore, con la Jugoslavia vinse da protagonista una medaglia d’oro olimpica a Città del Messico 1968, una d’argento a Tokyo 1964 e a livello di club ben 3 Eurolega consecutive, dal 1967 al 1970, con il Mladnost. Appesa la fatidica calottina al chiodo, si accomodò in panchina. Ma se in vasca era stato un vero campione, è come tecnico che ha costruito la sua leggenda. Completò dapprima il suo personale podio guidando nel 1976 l’Olanda ad un bronzo olimpico, poi facendo incetta di titoli nazionali anche in Grecia, Croazia e altri Paesi, prima dello sbarco a Pescara. Dove nacque il suo mito.

Con la Sisley centrò l’assoluto capolavoro con la conquista della Coppa Campioni nella storica finale contro i tedeschi dello Spandau, i campioni uscenti. Ieri la Pescara Pallanuoto, erede di quella grandiosa squadra, ha ricordato Trumbic con un comunicato. Concluse la sua avventura biancazzurra nel 1989, ma era ormai diventato un pescarese d’adozione. Si era integrato perfettamente in una città che stava vivendo anni d’oro nel mondo dello sport, a dividere i cuori degli appassionati con il Pescara Calcio di Gianni Galeone. Ritiratosi dall’attività, è entrato nella Hall of Fame della pallanuoto e ha scritto tutto il suo sapere nel libro Water Polo, diventato un manuale permanente nella formazione degli allenatori.