“Lunedì è l’8 Marzo ed è un giorno di riflessione profonda per tutta la comunità, che vogliamo dedicare alle donne che riescono ad avere un ruolo riconosciuto dalla comunità e per questo vogliamo unirci alle manifestazioni di solidarietà per la revoca dell’incarico di Assessore alle politiche sociali a Francesca Buttari”. A dirlo sono Assunta Grazioso, Francesca Rasetta, Pina Rosato, Luana Fusco e Chiara Meucci.
Di seguito i nostri personali auguri ed attestati di stima a Francesca Buttari, nella sicurezza che non abbandoni il suo impegno per la comunità di Francavilla e non solo.
Luana Fusco (Insegnante e fondatrice dell’Adriatic Movie): “In questo giorno mi piace pensare a tutte le donne che nel corso della nostra vita ci lasciano qualcosa di prezioso, a quelle donne che sin da bambina guardi ammirata e che riconosci come modello. Mi sento in dovere di dire grazie a quelle donne che con le loro azioni forniscono quotidianamente una spinta e una fonte di ispirazione continua. E’ un grazie che estendo anche a quegli uomini che sanno riconoscere in loro un ruolo. Credo che questo sia un aspetto fondamentale nella nostra cultura. In questo momento di incertezza penso soprattutto alle nuove generazioni e alla necessità di avere figure di riferimento forti. La pandemia ci ha spinto a rivalutare i ruoli, a riflettere su quanto la professionalità, la competenza, la conoscenza del territorio e della propria comunità siano fondamentali e credo fortemente nella necessità di avere dei modelli femminili di riferimento forti nei quali potersi rispecchiare. Se mi chiedessero chi incarna oggi quel modello nell’amministrazione locale direi certamente Francesca Buttari, una donna intelligente, determinata, forte, preparata e competente che ha lavorato sempre con estrema dedizione e tenacia ed è stata sempre presente sul territorio, attenta alle esigenze dei più fragili. Ecco, in politica mi piacerebbe vedere tante donne come lei quindi auguro a Francesca di proseguire il suo cammino nella consapevolezza di poter essere un modello per tante future giovani donne”
Francesca Rasetta – Gruppo Donne Insieme -: “La strada per una reale parità di genere nei diversi ambiti della società e sul lavoro è ancora lunga, oggi però è possibile fare un bilancio e notare la “differenza” quando la leadership è donna. In un contesto in cui l’effetto della pandemia ha colpito pesantemente la vita delle donne è importante ricordare che è donna il cambio di paradigma in Europa con Ursula von der Leyen, che ha consentito di passare dall’Austerity al Next Generation Eu, l’ambizioso programma di ripresa. Dalla Presidenza della Commissione UE alla BCE, guidata da Christine Lagarde, le istituzioni europee, che stanno fronteggiando la crisi economica, sono tutte a guida femminile. Negli Stati Uniti con la prima vice Presidente donna, Kamala Harris si volta pagina. Intanto anche sulle coste del Pacifico si affacciano nuove donne al comando: sono Tsai Ing-wen, rieletta quest’anno per il secondo mandato alla Presidenza di Taiwan, e Jacinda Ardern, la prima donna Premier della Nuova Zelanda. Mai, prima d’ora, così tante donne ricoprono ruoli apicali in politica e negli organismi internazionali. Ma quanto conta realmente la rappresentanza femminile e la prospettiva di genere in Italia e nelle nostre comunità? Ancora troppo poco. Si preferiscono donne “scelte” dai maschi a quelle che si impongono per le proprie capacità di leadership. La politica, le nostre istituzioni e l’economia hanno bisogno di più donne al comando, leader dei processi di cambiamento. Sostenere le donne capaci di svolgere questo ruolo per un mondo migliore è il nostro compito”
Pina Rosato- Presidente Kairos – Banca del Tempo e dei Saperi -Vicepresidente Stati generali Donne Hub: “.L’8 marzo del 2021, in piena pandemia, per me assume un “colore” e un “sentire” diversi. Vorrei poter chiedere: come posso aiutarti? ad ogni donna in stato di fragilità, a chi ha perso il lavoro, a chi non ancora lo trova, a chi ha subito violenza, a chi ha un sogno nel cassetto. Lo stato pandemico ha messo in evidenza, in modo netto ed inequivocabile, la disparità di genere a tutti i livelli, locale e nazionale, e in vari ambiti:lavoro, cultura, informazione, politica. Qualche settimana fa noi donne avevano previsto e creduto ad un governo paritario ci sembrava che le condizioni favorevoli ci fossero tutte. Come succede spesso nei posti nei quali si accede in base al merito le donne ci sono, dato che le donne competenti non mancano nelle molte professioni aperte all’ingresso e senza cooptazione. Inoltre è attuale il dibattito sulla logica delle correnti nei partiti:secondo me ,se la si accetta, si accetta anche che le donne, per ora, facciano capo a uomini. Le donne competenti e capaci pagano a caro prezzo l’autonomia e l’indipendenza. È di questi giorni il ritiro delle deleghe, a soli tre mesi della scadenza naturale del mandato, e della carica di vicesindaca a Francesca Buttari che in 8 anni di profondo impegno e lavoro, ha dimostrato la sua competenza, la sua naturale predisposizione a relazionarsi con i cittadini, soprattutto con i più fragili, declinando in modo naturale la collaborazione con la rete delle associazioni del territorio, costruendo la sua leadership per poter essere ancora utile alla sua città. L’estromissione dalla giunta a me sembra un vero atto di “violenza” oltreché una “ingiustizia” perché rivolta ad una persona,uomo o donna che sia, che ha lavorato bene con serietà e correttezza. A parte le dovute eccezioni di donne che ce l’hanno fatta, l’Italia non è ancora un paese per donne!!!! Anzi lo è :spesso per donne “cooptate”e “protette” dal potente del momento. Ce la faremo. Buon futuro e buon 8 marzo”
Assunta Grazioso – coordinatrice collettivo “Tante da raccontare: donne che ce la stanno mettendo tutta”-: “Che cosa augurare alle donne e agli uomini in occasione dell’8 marzo? Dopo qualche minuto di riflessione ho deciso di attingere a quanto stampato sui poster beneauguranti affissi da qualche giorno a Francavilla. Vi appare una Francesca Buttari schietta e sorridente che rivolge gli auguri a chi sa vedere con la testa e sentire con il cuore. Auspico perciò a tutte/i noi di imparare “…a vedere con la testa e sentire con il cuore”. Ne abbiamo bisogno. Ci troviamo a vivere un tempo particolare che porta a grandi cambiamenti nella mentalità e nello stile di vita. In termini di acquisizione di diritti e di parità di genere per noi donne si è fatto qualche passo avanti che sembra mettere in discussione consuetudini e pregiudizi atavici. Siamo rimaste/i piacevolmente sorprese/i nel vedere cortei di uomini che hanno manifestato contro la violenza sulle donne, indossando mascherine e scarpe rosse, in diverse piazze d’Italia. Cosa impensabile fino a qualche tempo fa! Finalmente stanno emergendo dai secoli scorsi nomi di grandi donne, artiste, letterate, scienziate, sportive…anche nei testi scolastici e ci si pone il problema di come declinare al femminile titoli professionali finora sempre al maschile perchè prerogativa degli uomini. Nomi di donne incominciano a far capolino anche nella toponomastica cittadina, per ora unicamente in quei paesi e in quelle città in cui si sono accorti di avere strade e spazi pubblici intestati, chissà perchè, solo agli uomini! Alcuni musei iniziano a realizzare mostre di grandi pittrici del passato di cui scopriamo solo ora l’esistenza. Ci sono però grandi passi all’indietro…i femminicidi e tutte le altre forme di violenza fisica sulle donne, violenza che diventa anche psicologica quando vengono in qualche modo giustificati gli assassini e colpevolizzate le vittime. Che dire poi delle minacce alla legge 194 che dal maggio 1978 consegna alle donne la libertà di interrompere la gravidanza? In tutto ciò una conquista è inconfutabile. Noi donne siamo consapevoli di poter scegliere di essere libere, di non tacere anche se ci dicono di stare zitte, di non percorrere strade che altre/i hanno scelto per noi, di non essere spente, schiacciate, di non aspettare briciole di parità per gentile concessione di qualcuna/o, di non soccombere!”
Chiara Meucci (Atleta e imprenditrice): “All’età di 3 anni ho incontrato lo sport che mi ha permesso di realizzarmi a pieno: judo, un’arte marziale ma anche un filosofia di vita. Grazie alla grande passione che mi lega a questo sport, all’età di 16 anni sono arrivata a gareggiare a livello europeo e da lì con varie discipline mi sono cimentata a livello mondiale. A 20 anni ho deciso di aprire una palestra di arti marziali e fitness, spinta da un’esperienza vissuta sulla mia pelle, ho iniziato ad insegnare judo anche alle persone affette da varie disabilità. Questa scelta è stata alimentata dalla presenza in famiglia di un fratello autistico. Nel mio lavoro, da giovane imprenditrice, mi confronto quotidianamente con le problematiche della vita che affronto subendo i fallimenti e gioendo per i traguardi raggiunti. Oggi, 8 marzo, invito ogni lettore a riflettere sulle proprie capacità senza pregiudizi e falsità. Sono convinta che le competenze e le capacità non hanno sesso, colore ecc.
Durante questo percorso ho avuto il piacere di incontrare confrontarmi con Francesca Buttari che ringrazio per il lavoro svolto per la nostra città e sono certa che con la sua esperienza continuerà a dare contributi positivi”