Cerimonia intensa, seppur senza la tradizionale cornice di studenti e docenti, nel cortile della scuola Colle Pineta di Pescara, dove c’è il cippo che ricorda i 9 giovani partigiani uccisi dai tedeschi l’11 febbraio 1944
Una corona d’alloro dedicata dall’amministrazione comunale di Pescara ai martiri di Colle Pineta a 78 anni dalla fucilazione dei nove partigiani della Banda Palombaro. La cerimonia in onore dei caduti per la libertà ha avuto come scenario il cippo in memoria di Pietro Cappelletti, Nicola Cavorso, Beniamino Di Matteo, Raffaele Di Natale, Stelio Falasca, Aldo Grifone, Alfredo Grifone, Vittorio Mannelli, Aldo Sebastiani, che sorge nelle adiacenze dell’Istituto comprensivo Pescara 7 «11 febbraio 2021».
Alla commemorazione ufficiale hanno preso parte il sindaco Carlo Masci, il presidente del Consiglio comunale Marcello Antonelli, il vicesindaco e assessore alla pubblica istruzione Gianni Santilli, il prefetto Giancarlo Di Vincenzo, il sindaco di Chieti Diego Ferrara, la dirigente scolastica Rossella Di Donato rappresentanti delle Forze dell’Ordine, delle Forze armate e delle associazioni combattentistiche e d’arma.
La cerimonia ha risentito delle limitazioni imposte dalla normativa anti-Covid 19 e nel pieno rispetto delle prescrizioni rivolte a impedire le occasioni di contagio, col divieto di assembramento e di cortei e con l’osservanza del distanziamento sociale, e pertanto senza la consueta partecipazione dei ragazzi della scuola che ogni anno seguono un percorso di studio che li porta a essere testimoni del passato e veicolo della memoria verso i nuovi alunni. I brevi interventi istituzionali hanno posto l’accento sui concetti di libertà, di sacrificio per la riconquista della democrazia, sul dovere della conoscenza del passato nell’impegno per la costruzione del futuro.
Il sindaco Masci si è soffermato sul ricordo dei nove partigiani, la cui giovane vita venne spezzata davanti a un plotone d’esecuzione tedesco: «non vollero aspettare che gli eventi decidessero anche per loro, ma si impegnarono a determinarli per voltare pagina sul grande libro della storia. Caddero consegnando i loro nomi al nostro ricordo. Un doveroso ricordo che è anche consapevolezza di ciò che è stato. Perché le parole “libertà” e “democrazia” non sono un dono ma una conquista costata lacrime e sangue».
La lettura di alcune poesie scritte dagli alunni della scuola «11 febbraio 1944», successiva agli interventi dell’Anpi, ha testimoniato l’impegno delle docenti e dei ragazzi stessi sui temi della storia e della Resistenza.