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Iniziati i lavori di rimozione della vasca di colmata, “lo scandalo al sole”, come lo ha definito il Sindaco Masci, che da anni rovina lo skyline di Pescara

È proprio il caso di dire “finalmente!”. Sono infatti in corso in questi giorni i lavori lungamente attesi di svuotamento della vasca di colmata all’imboccatura del Porto Canale di Pescara, una delle principali emergenze che l’amministrazione guidata dal sindaco Carlo Masci si era impegnata ad affrontare e a risolvere.
<Il Provveditorato alle OO.PP. – ha dichiarato Masci – nei giorni scorsi ha iniziato lo svuotamento della vasca di colmata che porterà all’eliminazione di quella collina di fanghi, all’ingresso del Porto, che dal 2014 mortifica la skyline di Pescara. Per raggiungere l’obiettivo, che in una Nazione normale doveva avvenire in tempi brevissimi, abbiamo dovuto alzare la voce, confrontarci duramente con i vertici di quell’Ente e attendere quasi 7 anni, ma tutto è bene quel che finisce bene. Questo è un evento per noi e per tutti i pescaresi>!

La storia della vasca di colmata è passata attraverso anni di ritardi, omissioni ed errori amministrativi. I materiali depositati in quel sito, circa duecentomila metri cubi,  sono il frutto indesiderato delle operazioni di dragaggio eseguite nel tempo; avrebbero dovuto essere portati altrove dalla società che aveva effettuato i lavori, ma a partire dal 2015 la stessa impresa dichiarò di avere problemi nel reperire un sito idoneo allo stoccaggio e, con la prassi delle proroghe, è sempre intervenuta una dilazione dell’intervento. Fino a quando, addirittura, e arriviamo al 2016, l’impresa è fallita. Quella collina da quel momento è stata la “cartolina” di una “ferita” difficile da sopportare, avrebbe infatti dovuto essere il Provveditorato delle Opere Pubbliche ad occuparsi di rimuoverla. Soltanto nel 2019 è stato però superato l’ostacolo più difficile, rappresentato dalla caratterizzazione di quei fanghi, passaggio fondamentale per dare seguito ai lavori. Come se non bastasse, ancora lo stesso Provveditorato avrebbe dovuto eseguire lo svuotamento della vasca entro il 31 dicembre del 2019, ma fu costretto ad annullare la gara per alcuni vizi tecnico-amministrativi. Una situazione che ha ulteriormente bloccato il porto di Pescara, che da anni soffre una crisi profonda delle attività economiche, messe in ginocchio dal problema dell’insabbiamento che non può essere affrontato proprio a causa delle situazione della vasca di colmata.

<Sono convinto che questo intervento da un milione di euro ci rilanci – ha continuato Masci – anche in vista delle infrastrutture che realizzeremo a servizio del Nuovo Porto. Pescara cambierà volto!>. Il completamento dell’attività sulla vasca di colmata, una volta separate le sabbie idonee al ripascimento sommerso da quelle da trasferire in discarica, è previsto in un lasso di tempo compreso tra i 60 e i 90 giorni. Si tratta – come si scriveva – di un appalto di fondamentale importanza anche per dar seguito alle opere infrastrutturali del primo stralcio relative allo scalo marittimo pescarese, previste nel complessivo progetto complessivo da 60 milioni di euro. Opere che di fatto renderanno il bacino in grado di rilanciare le attività della pesca, mercantili e turistiche. 

“Partiti i lavori per lo svuotamento della vasca di colmata, Pescara si prepara a veder sparire la cosiddetta ‘collina della vergogna’ che oggi campeggia sulla banchina del porto canale di Pescara. Abbiamo letteralmente inseguito l’obiettivo, nel novembre 2019 è stata pubblicata la gara d’appalto per la rimozione di ben 100mila metri cubi di sedimenti rispetto ai 192mila metri cubi complessivi oggi presenti nell’invaso, da allora sono trascorsi ben 11 mesi, ma oggi finalmente iniziamo a vedere una schiarita sul nostro orizzonte”. È il commento del Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri dinanzi all’apertura del cantiere.

“Il risultato odierno è il frutto del pressing esercitato senza sosta a Roma e presso il Provveditorato alle Opere pubbliche per far capire quanto fosse e quanto sia importante per la città di Pescara, per la nostra marineria, ma anche per lo sviluppo futuro del nostro porto a livello infrastrutturale, lo svuotamento di quella vasca di colmata che non rappresenta il miglior biglietto da visita per la città – ha sottolineato il Presidente Sospiri -. Non dimentichiamo, infatti, quante volte quella ‘collina’ di sedimenti è finita nel mirino dei tg satirici di livello nazionale, per la colpevole inerzia di chi ha preferito le chiacchiere ai fatti. Noi oggi abbiamo aperto un nuovo capitolo di quella vicenda, riuscendo ad avviare l’eliminazione progressiva e inesorabile di quella collina di fango: il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Provveditorato Interregionale alle Opere pubbliche Lazio-Abruzzo-Sardegna, che oggi ringraziamo, ha pubblicato il bando di gara a procedura aperta per lo svuotamento della vasca di colmata, per un importo pari a 894mila 656 euro nel novembre 2019. Purtroppo, le procedure di gara prima, l’emergenza Covid-19 dopo, hanno incredibilmente rallentato l’iter dell’intervento e solo oggi vediamo le ruspe a lavoro per rimuovere i primi 100mila metri cubi, questo significa che scenderemo a un livello inferiore rispetto al piano di campagna, assicurandoci anche un bacino utile e disponibile per il deposito di materiale nel caso dovessimo realizzare un dragaggio d’emergenza dello scalo portuale. Le opere dovranno essere concluse entro 120 giorni, ovvero quattro mesi. Che significa, per l’amministrazione regionale, riuscire a chiudere il cantiere per fine primavera. Ma non basta – ha aggiunto il Presidente Sospiri –. Siamo infatti in attesa dell’arrivo degli ulteriori fondi assicurati dal Ministero delle Infrastrutture nel corso della riunione svoltasi nel febbraio 2020, dunque prima che esplodesse la pandemia, risorse destinate appositamente allo svuotamento completo della vasca di colmata, e a un dragaggio di profondità del porto canale, e nel frattempo vanno avanti anche le procedure per dare a Pescara un nuovo porto”.

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