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Domenica 4 gennaio 2015, alle ore 17.30, Stefano Marchese presenta a Gong MusicWorkShop il suo nuovo disco, Radici. L’incontro sarà moderato da Fabio Ciminiera, redattore di Jazz Convention (www.jazzconvention.net), ed è ad ingresso libero.
Cantante e compositore, Stefano Marchese ha realizzato con Radici un ponte tra le sue anime, attraverso le sue composizioni originali e alcuni canti tradizionali abruzzesi. La definizione più calzante per la sua musica potrebbe essere, a tutti gli effetti, quella di “jazz contaminato”: Stefano porta le influenze della musica mediterranea e le mescola con forme e armonie di stampo jazzistico per creare un suono originale. In Radici, oltre agli stili, unisce diverse lingue, come il dialetto abruzzese, l’italiano e l’inglese a rappresentare il percorso compiuto in questi anni.
Stefano Marchese eseguirà alcuni brani del disco dal vivo, accompagnato da Andrea Di Giampietro al pianoforte, Marco Di Marzio al contrabbasso e Walter Caratelli alle percussioni.
Al termine della presentazione, ci sarà un brindisi di auguri per il nuovo anno con i vini della Cantina Collefrisio.
Gong MusicWorkshop si trova a Pescara, in via Palermo, 109.

Stefano Marchese
Il primo approccio con la musica di Stefano Marchese avviene in tenera età, quando inizia a suonare la chitarra classica e a cantare. Ben presto, si avvicina al jazz e al soul e inizia ad ascoltare i più importanti cantanti di questi generi e trovare le prime ispirazioni.
Da Pescara, sua città natale, si trasferisce a Roma per laurearsi in Lettere e iniziare la carriera artistica come solista in formazioni di diversi orientamenti stilistici come gli Unbound Voices Gospel Choir, la All Music Big Band e altre con cui ha avuto l’opportunità di esibirsi in festival importanti e di apparire sulle reti televisive nazionali. Nella capitale, ha lavorato come Vocal Coach e Direttore Musicale per molte scuole private. Inoltre, ha avuto la possibilità di insegnare nelle scuole pubbliche, promuovendo diversi progetti musicali promossi dalle Istituzioni e dagli Enti locali.
Per espandere i suoi orizzonti musicali, Marchese si trasferisce a Boston dove, nel 2013, si è laureato in Contemporary Writing and Production presso il Berklee College of Music. Nella sua carriera accademica ha ricevuto numerosi premi e borse di studio e ha avuto modo di studiare ed esibirsi con artisti del calibro di Bill Elliot, Bob Stoloff, David Scott, Joey Blake, Norma Winstone, JD Walter, Donna McElroy, Barry Harris, Cinzia Spata, Maria Pia De Vito e Patrice Rushen, per citarne alcuni. Con Cinzia Spata, ha avuto anche la possibilità di collaborare al libro Jazz Vocal (Volonté & CO., Milano, 2010), che è tuttora uno dei più popolari libri di tecnica vocale in Italia. Dal 2011 si esibisce con il gruppo vocale The Singing Tribe.
Nel 2012 è stato scelto come arrangiatore da Luis Enrique per “The Prince of Salsa” e ha organizzato il Whitney Houston Tribute. Diverse formazioni hanno richiesto i suoi arrangiamenti e le sue composizioni come Franco Corso e il Modular Art Collective tra gli altri. Marchese è anche tra i membro di Sung Deep, formazione “A Cappella”, con cui ha avuto modo di sperimentare la diversità culturale attraverso la musica.
Il jazz non è il suo solo interesse: negli anni, infatti, ha firmato diversi jingles pubblicitari e colonne sonore. Ha ideato e diretto il festival Sounds of Italy a Boston e che ha concepito, condotto e prodotto L’Italia Chiamò?, trasmissione radiofonica realizzata a Boston e diffusa via web in tutto il mondo.