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“Sono sette le strutture, tre Tholos e quattro Case di Terra, distribuite tra la provincia di Pescara e quella di Chieti, che la Provincia di Pescara andrà a recuperare e a mettere in rete al fine di promuovere la riscoperta turistica e culturale di tali manufatti, che fanno parte delle nostre radici e della nostra storia. Lo faremo attraverso un fondo Masterplan pari a 500mila euro, assegnato nel 2016, ma rimasto sinora inutilizzato e che solo nel 2019, grazie alla giunta Marsilio e al Presidente Sospiri, siamo riusciti a sbloccare e a mettere a frutto. I lavori sono già stati assegnati e partiranno in primavera perché trattandosi di interventi in zone montane, l’arrivo dell’inverno ne pregiudica la cantierabilità immediata. Entro un anno restituiremo ai nostri territori dei veri gioielli di arte architettonica e ingegneristica”. Lo ha detto il Presidente della Provincia di Pescara Antonio Zaffiri nel corso della conferenza stampa convocata per illustrare l’iniziativa, alla presenza del Dirigente dell’Ufficio tecnico, l’ingegner Luigi Urbani, e dei tre architetti che hanno curato la progettazione delle opere di riqualificazione e recupero, Stefania Giardinelli, Domenico Giusti e Lucia Secondo.

“L’iniziativa mira a garantire il recupero di Tholos e Case di Terra che sono memoria storica del nostro passato e che rappresentavano un supporto irrinunciabile per l’attività rurale e pastorizia, visto che i Tholos erano i ricoveri dei pastori al pascolo e le Case di Terra erano invece delle abitazioni stabili – ha ricordato il Presidente Zaffiri -. E quelle strutture, 806 quelle ufficialmente censite in Abruzzo, hanno ancora oggi una notevole importanza sotto il profilo architettonico e ingegneristico considerando che, dopo cento o anche duecento anni, sono perfettamente in piedi, anche in zone terremotate, al contrario di molte strutture moderne in cemento armato che dopo 60 anni terminano il proprio ciclo di vita. Da qui ben si comprende quanto sia importante il loro recupero che avverrà seguendo tecniche ben mirate, utilizzando materiali simili a quelli usati duecento anni fa per la loro prima realizzazione, e in piena condivisione con la Sovrintendenza ambientale visto che parliamo di immobili sottoposti a tutela. Complessivamente il progetto che partirà in primavera riguarderà il recupero di 7 strutture, 3 Tholos e 4 Case di Terra, situate nei comuni di Manoppello, Lettomanoppello, Roccamorice, Abbateggio e Turrivalignani per il pescarese, e poi Casalincontrada e Roccamontempiano per il chietino. L’obiettivo, una volta concluse le opere, è quello di mettere in rete tali manufatti attraverso un intervento di valorizzazione storico-culturale e trasformandoli in elemento di attrazione turistica. E a Roccamontepiano, dove già esiste un borgo di Case di Terra, si sta anche pensando di lanciare il progetto di ‘albergo diffuso’, permettendo ai turisti di vivere l’esperienza del posto”. “Per gli interventi di recupero – ha illustrato l’architetto Giardinelli – useremo tecniche tradizionali, dunque nel caso dei Tholos si procederà a recuperare le strutture in pietra restituendo loro piena funzionalità; per le Case di Terra riproporremo i vecchi impasti di acqua, paglia e terra”.