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“Ora sarebbe fin troppo facile sparare a zero su una opposizione di centro sinistra che, per mesi, è stata capace solo di fare demagogia nella vicenda di Bussi, criticando l’operato della Regione per partito preso, senza valutare la situazione nel suo complesso. La sentenza del TAR Abruzzo ha confermato, invece, che non solo la Regione ha ben operato ma che il Ministero dell’Ambiente avrebbe fatto meglio a non revocare, in autotutela, la gara d’appalto per l’intervento di bonifica delle discariche esistenti nel territorio di Bussi sul Tirino”. Lo ha dichiarato l’assessore con delega al Territorio, Nicola Campitelli.

La sentenza ha chiarito gli aspetti legati alle criticità sollevate dal Ministero circa la progettazione preliminare o studio di fattibilità posti a base di gara che hanno portato alla revoca in autotutela della aggiudicazione temporanea. “In particolare, – ha aggiunto Campitelli – è emerso in tutta evidenza come l’intervento da parte del Ministero nella revoca della procedura della gara sia stato quantomeno tardivo. Inoltre, la Regione, attraverso l’Avvocatura, che ringrazio per l’impegno profuso, è riuscita a dimostrare la necessità di tutelare innanzitutto gli interessi della collettività nella causa risarcitoria intentata insieme al Ministero dell’Ambiente nei confronti di Edison, individuata quale responsabile della contaminazione, per il risarcimento del danno ambientale. A tal proposito, devo aggiungere che  Edison non sta affatto procedendo con le operazioni di bonifica, anzi continua a resistere”.

“Dal canto suo, la Regione Abruzzo, – ha sottolineato l’assessore – per garantire la tempestiva esecuzione dei lavori di bonifica, in considerazione del primario interesse pubblico visto lo stato di contamina-zione, ha concorso al costo delle operazioni di bonifica provvedendo al trasferimento della somma di 1,5 milioni di euro in favore del Ministero dell’Ambiente. Quindi, rispedisco al mittente le accuse di immobilismo e di inefficienza che il Governo regionale è stato costretto a subire per molto tempo ma ora il TAR ha fatto finalmente chiarezza”.