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Caprioli a spasso per Pescara. La presenza di uno o più esemplari, tra ieri e oggi, è stata segnalata in diverse zone della città, da Nord a Sud.

C’è anche un video che sta facendo il giro dei social: un ungulato corre sul marciapiede della riviera Sud, attraversa la strada e si dirige verso un’area verde.
    In un caso, uno dei caprioli è finito tra una siepe e una recinzione ed è rimasto incastrato. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri Forestali di Pescara che, insieme a personale veterinario, lo hanno lievemente sedato e trasportato nell’entroterra dove poi è stato liberato, in buone condizioni di salute. Tra le cause che spingono gli ungulati a muoversi dalle aree interne fino alle città potrebbero esserci anche il freddo e il maltempo delle ultime ore. 

Lupi avvistati nel territorio comunale di Chieti, nei canaloni che scendono dalla collina verso il fiume Pescara. Il Wwf Chieti-Pescara ha raccolto una serie di segnalazioni, alcune foto sono comparse sui social.

‘È confortante notare – commenta la presidente del Wwf Chieti-Pescara Nicoletta Di Francesco – che i commenti che accompagnano le immagini sono al momento tutti estremamente corretti: in tanti sottolineano giustamente che un lupo è meno pericoloso, per l’uomo, di un cane di grossa taglia e che la sua presenza rappresenta l’unico sistema di controllo veramente efficace della popolazione di cinghiali che, invece, sotto l’ormai decennale pressione dei cacciatori, continuano ad aumentare, come il Wwf sottolinea da tempo e come diversi studi in varie parti del mondo hanno ben dimostrato”. Il Wwf ha comunque chiesto un intervento istituzionale a Regione Abruzzo e organi di polizia, offrendo di mettere a disposizione “l’esperienza di gestione dei conflitti maturata nelle Oasi Wwf dove, sia in territori montani sia in quelli più agricoli e collinari, da anni collaboriamo con le imprese presenti e la collettività per attuare sistemi di protezione degli allevamenti, per organizzare incontri di sensibilizzazione per la popolazione, per diffondere buone pratiche di convivenza con i grandi carnivori”. 

Con il primo freddo puntuali arrivano in Abruzzo le gru dal nord-est del continente europeo. Sorvolano la regione sostando qualche ora per poi riprendere il viaggio verso i quartieri di svernamento. Nel pomeriggio sono state osservate in Val di Sangro da Alessandra Iannascoli, attivista della Stazione Ornitologica Abruzzese (Soa), e a Castel Frentano da Giosuè Bucci, appassionato di natura. Probabilmente provengono da Finlandia, Russia e Polonia dove nidificano. All’approssimarsi dell’inverno in quelle aree, spiega Massimo Pellegrini, presidente Soa, si muovono verso sud volando per migliaia di chilometri. Negli ultimi anni le osservazioni sono sempre più frequenti, stormi di centinaia di individui che non passano inosservati anche per le loro dimensioni, oltre 2 metri di apertura alare. Nel 2019 un grande stormo era stato osservato sempre in provincia di Chieti il 22 novembre. Alcuni anni fa diversi esemplari hanno scelto la piana del fiume Sangro a Pescasseroli, nel Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, per sostare alcune settimane. La Stazione Ornitologica “ringrazia i cittadini che inviano queste segnalazioni che possono essere molto utili perché inserite in banche dati internazionali e piattaforme come Ornitho.it, usate per scopi di ricerca. Un esempio concreto di ‘Citizen Science’ che aiuta a comprendere i fenomeni naturali”.

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