CONDIVIDI

Puntale come ogni anno, le prime forti mareggiate di novembre, provocano danni alle agli stabilimenti balneari in tratti di spiaggia interessati da fenomeni di erosione marina. L’ennesimo appello, al Governatore Marsilio, dei balneatori vittime del mare grosso come la tartaruga trovata spiaggiata questa mattina a Francavilla al mare

Con il maltempo delle ultime 24 ore sono tornate le mareggiate sulla costa soprattutto fra Pescara sud e Francavilla. Sulla riva di uno stabilimento di Francavilla al Mare è stato anche rinvenuto un esemplare di tartaruga caretta caretta morto e spiaggiato a causa del mare agitato. Sul posto anche gli uomini della Capitaneria di Porto e il presidente di Confcommercio Pescara e della Sib Abruzzo Riccardo Padovano che è tornato a lanciare l’allarme sul problema mareggiate che puntualmente sono tornate ad investire la costa abruzzese da Martinsicuro a San Salvo. “Possiamo rimetterci anche l’orologio. Arriviamo a novembre e con il maltempo torniamo a fare i conti con le mareggiate. Siamo alle solite per un problema che si ripete ciclicamente. Ma adesso è arrivata l’ora di dire basta. Basta perché non si può più andare avanti così. È ora che si passi ai fatti. Se la Regione metterà in sistema la realizzazione del progetto conosciuto come progetto Ancora – spiega il presidente di Confcommercio e Presidente della SIB Abruzzo – e se provvederà allo stanziamento di quei fondi necessari, allora si potrà pensare di risolvere un problema atavico che coinvolge ogni inverno tutta la costa abruzzese da Martinsicuro a San Salvo. Ci sono fondi per così dire dormienti e non utilizzati da Regione e Comuni. Fondi che ancora oggi restano chiusi nei cassetti.

E allora io dico al presidente della Regione Marsilio e all’assessore competente di nominare un commissario ad hoc per occuparsi dell’emergenza dell’erosione costiera. Un commissario che si occupi dei dragaggi degli avamporti e che solleciti le istituzioni ad intervenire e a utilizzare i fondi disponibili affinché non si arrivi come sempre a novembre quando poi già si deve fare una prima conta dei danni. Nelle giornate scorse i balneari da soli e a proprie spese – dichiara ancora Padovano – hanno tentato di salvare il salvabile o predisponendo ove possibile le dune di sabbia che hanno limitato i danni. Non è possibile però che sia sempre il privato ad intervenire per cui sollecito ancora una volta Regione e Comuni a fare ognuno la propria parte. Occorre anche intervenire all’avamporto di Ortona per dragare 600mila metri cubi di sabbia idonei poi per il ripascimento morbido. Ci sono interventi da fare a Pineto. Ci sono finanziamenti fermi a Francavilla, opere da portare a compimento e finanziamenti per Casalbordino e mi fermo qui senza allungare l’elenco, ma ripeto è arrivato il momento di intervenire per cui chiedo alla Regione Abruzzo di predisporre un Piano per risolvere l’emergenza dell’erosione, dando pieni poteri ad un commissario, superando gli ostacoli della burocrazia e

tamponando l’emergenza, ma occorre fare in fretta per fronteggiare

una emergenza. Si è visto che le dune di sabbia sono una delle soluzioni e allora si lavori per reperire la sabbia, evitando che nelle prossime settimane si verifichi quello che è accaduto in queste ultime ore”.