“Il Premier Renzi? Non pervenuto. L’ex Ministro Barca? Non pervenuto. Dell’ex vice segretario della Regione Lombardia Turturiello nemmeno l’ombra, come del responsabile affari Comunitari Conferenza delle Regioni, Andrea Ciaffi. L’ultimo grande rifiuto in ordine di tempo è di Giovanni Farinella, ex Kpmg, società di revisione dei bilanci, dato per certo della nomina al Dipartimento alla Sanità ma è rimasta solo una fantasia del Presidente. E così si potrebbe andare avanti a lungo se si scorre la lista degli annunci e delle promesse fatte in questi otto mesi dal Presidente della Regione”.
E’ quanto dichiara il Presidente della Commissione di Vigilanza del Consiglio regionale, Mauro Febbo che aggiunge: “A questi si potrebbe aggiungere anche Luca Ferrara indicato all’Audit per il quale sembrano ci siano problemi che ne ostacoleranno la nomina. Si tratta di una serie di “bluff” di “Lucianovunque” che alla Sanità ad esempio ha dovuto ripiegare su Angelo Muraglia, già direttore della Azienda Sanitaria Regionale nominato, udite udite, proprio da Gianni Chiodi, peraltro in questi giorni scelto come Direttore Sanitario nella Asl di Teramo: come dire un “uomo buono per tutte le stagioni”. Vorremmo capire il perché di tutti questi rifiuti a venire in Abruzzo a collaborare con D’Alfonso e un dubbio sorge spontaneo: non è che Renzi c’entra qualcosa? Sul capitolo nomine poi che dire di Cristina Gerardis, neo Direttore generale? “Infatuata” dal Presidente nel corso del processo sulla discarica di Bussi ma che si è concluso, purtroppo, in una sconfitta per lei e gli Abruzzesi e se il buongiorno si vede dal mattino…saggio proverbio degli anziani”.
“In questi 8 mesi – spiega Febbo – siamo stati sottoposti a una campagna elettorale continua con ripetute e magnifiche promesse, rimaste però solo pie intenzioni, come ad esempio l’annuncio di una grande riforma della burocrazia che poi sarebbe stata un continuum di quanto fatto dal precedente Governo regionale di centrodestra: alla fine la montagna “dalfonsiana” ha è partorito un topolino (una semplice ‘leggina’). Sui tagli poi, al momento, nessun atto concreto. Invece di ammirare una regione che viaggia spedita veloce e con agilità, abbiamo visto solo una serie infinita di retromarce. Un esempio emblematico è proprio il provvedimento denominato “Regione facilissima” destinato alle imprese che avrebbe dovuto stravolgere l’attività economia in Abruzzo, ma che fu letteralmente dileggiato dalla Confindustria, e arrivato in Terza commissione è stato frettolosamente rispedito al mittente dalla stessa maggioranza.
Voglio ricordare l’assegnazione dei fondi ex Pain e Fas Cultura (ben 45 milioni di Euro) prima annullate e poi ripristinata con un’inutile perdita di tempo di ben 8 mesi, altro che “veloce”. E per continuare con la Delibera n. 558 dove ci si accusava di aver lasciato debiti per oltre 800 milioni di euro ma abbiamo dovuto registrare l’ennesimo ravvedimento e quella situazione debitoria si è trasformata in “criticità finanziaria”, cioè tutt’altra cosa (sic!!!). O ancora la società unica dei trasporti per la quale abbiamo stiamo assistendo a grandi annunci e cerimonie in pompa magna ma siamo ancora in attesa del passaggio in Consiglio regionale. Sulla Sanità poi, durante gli oltre 5 anni di governo regionale siamo stati sottoposti ad attacchi violenti e ripetuti su temi delicati come compartecipazione e chiusura dei punti nascita. Noi ci siamo sempre opposti decidendo responsabilmente di non attuarli; oggi il centrosinistra, purtroppo, è di tutt’altro avviso e i fatti lo dimostrano nonostante abbiamo trovato i conti in ordine (come ammesso anche dall’Assessore Paolucci). Ci avevano promesso un’Asl unica, poi sono diventate 2 e ora non sappiamo cosa accadrà, forse a giorni “Lucianovunque” ci stupirà con la proposta di un unico (Chieti-Pescara) grande Ospedale a Sambuceto (accetto scommesse!!!). Non si è visto nulla delle sbandierate riforme che avrebbero interessato Ater, Adsu e soprattutto i Centri di ricerca che oggi invece sono condannati a morte certa. In sintesi – conclude Febbo – dal Governo D’Alfonso nessun atto concreto che produca un reale beneficio o cambiamento per la nostra regione ma solo tanto fumo e chiacchiere che rischiano di farci fare non uno ma molti passi indietro”.