“Tentare di sminuire le problematiche oggettive inerenti i mercati di Pescara riducendole a ‘fattarelli’ di paese, riconducibili a presunte diatribe personali di bassa lega, come ha fatto il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia Roberto Carota, nella vicenda Cremonese, significa non conoscere i fatti, significa non essere neanche interessato al governo della città, significa voler denigrare anche il ruolo stesso del consigliere comunale, specie di maggioranza. Dunque, pur apprezzando l’apertura al dialogo e al confronto del coordinatore provinciale Cardelli, che da buon ex assessore al Commercio ben conosce le problematiche poste sul tavolo, restano i dati oggettivi, ovvero l’assenza di dialogo dell’assessore al Commercio con la Commissione delegata presieduta dal suo stesso partito, Fratelli d’Italia, e l’adozione di delibere arbitrarie che non vengono condivise né con il suo capogruppo al Comune né tantomeno con il consigliere Massimo Pastore né con qualunque altro consigliere di maggioranza. Ed è grave, specie quando quelle delibere già adottate e non comunicate creano delle evidenti e inaccettabili disparità di trattamento tra cittadini”. È la replica del Presidente della Commissione Commercio Fabrizio Rapposelli alle parole del coordinatore cittadino Roberto Carota.
“La vicenda chiede, evidentemente, un chiarimento su un doppio binario, quello strettamente personale e quello più generale che riguarda l’amministrazione – ha sottolineato il Presidente Rapposelli -. Sotto il profilo personale ricordo al Coordinatore cittadino Carota che, in quanto eletto dal popolo e avendo ricevuto un mandato elettorale 14 mesi fa dai cittadini, ho il dovere morale e l’obbligo di attenzionare ed evidenziare innanzitutto le problematiche che fanno capo a un mio assessore che, evidentemente, dopo 14 mesi, non ha ancora capito quali siano i ruoli all’interno dell’amministrazione comunale, non ha capito che ha il dovere, e non la facoltà, a fronte di determinate scelte che incidono sul tessuto cittadino, di coinvolgere tutti i consiglieri di maggioranza e soprattutto la Commissione che fa capo alle sue deleghe, Commercio e mercati, che, guarda caso, è presieduta dal suo stesso partito. Quando l’assessore, invece, decide sistematicamente di non condividere le sue scelte, bypassando il mondo intero, la critica è inevitabile perché vuol dire che lo stesso non ha capito come si esercita la carica affidatagli dopo 14 mesi di rodaggio. In questo specifico caso è evidente che siamo dinanzi a un problema gestionale delle deleghe affidate all’assessore al Commercio ed è semplicemente scorretto quel modus operandi che non tiene in alcuna considerazione il ruolo dei consiglieri di maggioranza e anche di opposizione, perché i mercati cittadini non sono di proprietà della destra né della sinistra. Dunque, pur apprezzando il ruolo superpartes dell’ex assessore, con l’amministrazione Albore Mascia, Cardelli, oggi Coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, non è comunque ulteriormente accettabile la posizione di un assessore che non informa neanche il proprio capogruppo, è lui che sta lavorando ad excludendum rispetto agli altri consiglieri, tra cui Massimo Pastore. Suscita stupore lo sterile tentativo del coordinatore cittadino Carota di ridurre a una bega di paese le problematiche sollevate che piuttosto avrebbe avuto il dovere di conoscere. Dice il coordinatore Carota che sarei ‘distratto per non essermi accorto a tempo debito dei provvedimenti di riorganizzazione del mercato di San Giuseppe’: sfugge allora a Carota che, se gli assessori non condividono le delibere, i consiglieri hanno un unico modo di apprendere le notizie, ovvero attendere la pubblicazione degli atti sull’albo pretorio o aspettare che un dirigente abbia il tempo di fornire la notizia, ed è quanto accaduto. Dice Carota che i consiglieri dovrebbero avere un ‘atteggiamento propositivo’ rispetto all’operato dell’amministrazione, e allora ignora colpevolmente che è stato solo grazie all’operato del capogruppo di Fratelli d’Italia, del consigliere Pastore e del sottoscritto se ai commercianti è stata concessa l’opportunità di raddoppiare l’occupazione del suolo pubblico, cercando di riprendersi dai danni economici determinati dal lockdown. Sconcerta invece leggere un Coordinatore che invita un consigliere comunale a ‘lavare i panni sporchi in famiglia’, escludendo dunque il territorio che pure ci ha eletti per governare nell’interesse dei cittadini. Sul piano più squisitamente amministrativo – ha ancora detto il Presidente Rapposelli – mi sarei aspettato una reprimenda nei confronti di un assessore che da 14 mesi non affronta il grave problema di un mercato coperto, quello di via dei Bastioni, che sopravvive con un cantiere finanziato, ma fermo, e con lavori di riqualificazione che sono indispensabili, ma che non riesce ad avviare. Senza dimenticare l’odiosa e ingiustificata disparità di trattamento decisa tra il mercato di San Giuseppe, che dopo quarant’anni di abusivismo ora potrà lavorare per quattro giorni a settimana contrariamente a quanto accade per altri mercati rionali di zone popolari e socialmente difficili, come via Carlo Alberto Dalla Chiesa o San Donato dove comunque i mercati possono svolgersi un solo giorno a settimana. A questo punto l’invito che rivolgo anche al coordinatore Carota è di non provare ad accampare inesistenti ‘antipatie personali’ per giustificare l’inaccettabile operato del suo assessore”.