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Diego Ferrara, il Sindaco “galantuomo” riesce nella straordinaria impresa: recupera oltre 15 punti di svantaggio al primo turno nei confronti di Fabrizio Di Stefano e riporta, dopo dieci anni, il Centrosinistra al Governo della città di Chieti

E’ una vittoria molto più netta di quanto dicano i numeri quella che riporta un sindaco di centro sinistra alla guida di una capoluogo come Chieti, notoriamente di centro destra: Diego Ferrara, che al primo turno aveva toccato il 21.50% e che si è apparentato con le quattro liste civiche del candidato sindaco Paolo De Cesare (12.61 % al primo turno), al ballottaggio ha raddoppiato i consensi, che sono stati 12.403 (55,85%), staccando di netto l’avversario del centro destra Fabrizio Di Stefano che si è fermato a 9.806 (44,15%), molto meno degli 11.159 voti del primo turno. Una sfida che al primo turno sembrava potesse essere appannaggio di Di Stefano, forte di sondaggi che lo volevano vittorioso al primo turno, e con notevoli trascorsi: per dieci anni prima senatore e dopo deputato, per 8 anni consigliere regionale e per 5 consigliere comunale proprio a Chieti, ma soprattutto ”incoronato” da Matteo Salvini in persona, giunto a Chieti il 22 dicembre scorso per lanciarne la candidatura. E con lo stesso Salvini che da allora è tornato altre tre volte a Chieti, l’ultima il lunedì dell’ultima settimana della campagna elettorale del primo turno. Ferrara, medico di medicina generale, zainetto in spalla, nel ballottaggio ha recuperato consensi pressochè in tutti i quartieri, moto ben sostento da De Cesare che della teatinità ha fatto un vessillo proprio in contrapposizione a Di Stefano, farmacista a Tollo ma al tempo stesso titolare, a Chieti, di una notissima pizzeria ristorante, la Casina dei Tigli, che si trova nel polmone vedere della città alla Villa comunale. Ferrara subentra a Umberto Di Primio, sindaco di centrodestra che ha guidato la città negli ultimi dieci anni, che ha deciso di non ricandidarsi come consigliere, ma che a palazzo di città entrò la prima volta, senza mai uscirne e ricoprendo vari ruoli, fra i quali il vice sindaco, nel dicembre del 1993, quando il centro destra vinse le elezioni nella città travolta dalla tangentopoli che spazzò via la Democrazia Cristiana. Ferrara nel tardo pomeriggio ha ricevuto nella sua sede elettorale l’abbraccio e i complimenti di Giovanni Legnini, mentre per tutto il pomeriggio sono rimasti con lui il segretario regionale del Pd Michele Fina e il consigliere regionale Silvio Paolucci. Prima di lui il centro sinistra aveva governato Chieti con il sindaco Francesco Ricci, medico: era il 2005, ma la vittoria di Ferrara è più significativa anche alla luce delle lacerazioni interne al Pd cittadino al momento di scegliere il candidato, con una sorta di scissione che ha portato alcuni componenti, fra i quali lo stesso Ricci, a sostenere con la lista Azione Democratica una civica un altro candidato, Bruno Di Iorio. Una scelta, quella caduta su Ferrara, che ha premiato coloro che hanno avuto la forza di sostenerla. Di Stefano sconta sicuramente le lacerazioni del centro destra, che si è ricomposto prima del ballottaggio ma solo con un accordo politico con la lista Forza Chieti, ispirata dall’assessore regionale Mauro Febbo, una mossa postuma che probabilmente l’elettorato ha punito, (ANSA)