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L’Aca Spa è in concordato preventivo in continuità aziendale con decreto 45/2013 del Tribunale di Pescara fino al 2022. Libri in tribunale e debiti frutto della malagestione del partito dell’acqua che come Rifondazione e Forum H2o non abbiamo mai smesso di denunciare, tra scandali, inchieste e arresti.

Invece di provvedere alla ripubblicizzazione cancellando una volta per tutte le Spa dell’acqua si continuano a scaricare sulle bollette dei cittadini tutti i buchi di gestione, con una rete colabrodo e acqua razionata in decine di comuni. Una situazione indifendibile!

Appena 29 sindaci su 65 comuni soci di Aca, meno della metà, hanno dato parere favorevole al Bilancio 2019 di Aca Spa e di conseguenza al conguaglio in bolletta di 16 milioni di euro di morosità pregresse e all’adozione della nuova tariffa denominata TICSI (Testo Integrato Corrispettivi Servizi Idrici) imposta da Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) tramite l’Ersi (Ente regionale servizio idrico).

La nuova tariffa strutturata da Arera è un meccanismo infernale di astruse formule di matematica finanziaria, tutte volte a massimizzare i profitti delle Spa dell’Acqua aumentando progressivamente le tariffe.

Con le nuove tariffe in bolletta oltre a tutti i costi di funzionamento pagheremo gli “oneri finanziari” che non sono altro che la quota di remunerazione del capitale che avevamo abrogato con il referendum 2011, gli hanno solo cambiato nome! Inoltre la tariffa includerà sempre la morosità, i mancati incassi delle bollette, che è calcolata tramite una percentuale fissa “geografica”, per l’Abruzzo pari al 7,1% del fatturato di ciascun gestore per ciascuna annualità delle gestioni precedenti, indipendentemente se la morosità è maggiore o minore, in quanto la tariffa è previsionale. Inoltre il gestore come il caso di Aca può chiedere anche di recuperare gli “extra-costi” di morosità qualora questa risulti superiore a quella standardizzata. Ed è questo il caso del conguaglio dei 16 milioni di euro che Aca chiede ai cittadini. In ultimo i gestori potranno conguagliare la variazione di acqua fatturata, ovvero se un gestore prevede di fatturare un totale di acqua e i cittadini ne consumano meno risparmiandola, il gestore può comunque conguagliare la differenza. Una vera follia.

Il meccanismo di Arera è talmente perverso che ha previsto anche una formula per parametrare i maggiori costi per i gestori dovuti al covid19 e il recupero degli oneri finanziari dovuti al rallentamento dei cantieri, che ovviamente si riverseranno in bolletta.

Gli “extra costi” di morosità sono stati autorizzati dall’Ersi con determina n.24 del 20 dcembre 2019 su richiesta dell’Aca e sono pari a 16 milioni di euro. Riguardano le annualità che vanno dal 2012-2015 e che non risultano incassati dopo 24 mesi 2014-2017 e verranno caricati a conguaglio sulle tariffe relative agli anni 2018 e 2019. Aca Spa dichiara che per ciascun anno la morosità è stata pari ad una percentuale del proprio fatturato tra il 13 e il 14% il doppio rispetto al 7,1% standardizzato per la nostra regione. Perché Aca chiede di recuperare gli “extra-costi” di morosità? “Al fine di onorare tutti i pagamenti dei debiti presenti nel Piano Concordatario” Non solo la morosità, ma sulla bolletta paghiamo anche la malagestione dell’Aca. Cosa accadrà nei prossimi anni visto i problemi che Aca ha avuto con la fatturazione, il mancato recapito delle bollette e con la chiusura degli sportelli in diversi comuni? La quota della morosità tenderà a crescere ulteriormente e verrà conguagliata nelle bollette degli utenti virtuosi. Insomma Aca non ha alcun interesse a offrire un buon servizio perché alla fine qualcuno paga sempre 1,2,3 volte.

Abbiamo una rete idrica colabrodo l’indice di perdite è 9 volte quello atteso e molti cittadini devono fare i conti con le chiusure notturne.

Inoltre le nuove bollette avranno come parametro fisso il numero di 3 componenti per famiglia, chiediamo che Aca dia subito la possibilità di poter inserire e modificare il numero dei componenti di ciascuna famiglia.

L’Aca è obbligata in caso di incrementi superiori al 50% della media annua di ciascuna bolletta a consentire rateizzazioni senza ulteriori maggiorazioni.

Rifondazione Comunista chiede all’Ersi di rivalutare la decisione di concedere ad Aca il recupero degli extra-costi che si configurano come una mera operazione finanziaria che graverà sui cittadini virtuosi. Chiediamo ai sindaci un atto di responsabilità nei confronti dei cittadini per quanto riguarda la gestione dell’Aca, che continua ad essere un buco nero.

Fanno sorridere e lasciano l’amaro in bocca le dichiarazioni della Presidente Giovanna Brandelli quando evoca le cattive gestioni del passato, per caso si riferisce a quelle targate Donato Di Matteo suo collega in cda?

In ultimo è necessario dare attuazione al referendum per l’acqua pubblica del 2011. Perché PD, M5S e destra continuano a bloccare la legge proposta dal Forum dei Movimenti per l’acqua per la ripubblicizzazione del servizio idrico?  Il consigliere regionale Pettinari faccia appello non solo all’Aca ma anche ai suoi parlamentari, perché è evidente che il Movimento 5 stelle ha perso la stella dell’acqua.

Vogliamo una gestione pubblica, trasparente e partecipata, fuori le Spa dalla gestione dell’acqua. Fuori i profitti e la cattiva gestione dalle bollette! L’acqua è un diritto non una merce!