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<Le dichiarazioni di questo pomeriggio (ieri, ndr) del presidente del Consiglio Conte sui fondi che arriveranno all’Italia e sulla volontà di realizzare i progetti dell’Alta velocità Roma-Pescara e Pescara-Lecce devono rappresentare un impegno chiaro al quale crediamo dovrà essere dato seguito nei fatti in tempi brevi. Voglio auspicare come sindaco della città di Pescara che non si tratti della solita politica degli annunci ma di un’iniziativa concreta a vantaggio della ripresa economica dell’Abruzzo e di tutta la dorsale adriatica, troppo spesso lasciata ai margini dei grandi investimenti infrastrutturali del trasporto ferroviario>. Il primo cittadino del capoluogo adriatico Carlo Masci ha commentato così le notizie provenienti dalla Capitale sul potenziamento della linea ferroviaria Roma-Pescara ed emerse durante la conferenza stampa del pomeriggio tenuta dal Premier nella giornata della ripartenza delle attività interregionali. Conte ha detto infatti che l’Italia <chiederà di partecipare di partecipare sicuramente al programma Sure e parteciperemo al progetto Bei>. Nel settembre scorso, come si ricorderà, intorno al progetto della Roma – Pescara – che prevede un investimento di circa un miliardo di euro – si svolse un convegno, nell’auditorium del Centro Pastorale a Sulmona, con la partecipazione dell’amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana, Maurizio Gentile, il presidente della Regione, Marco Marsilio, il sindaco di Pescara, Carlo Masci, il presidente della Fondazione Censis, Giuseppe De Rita, il presidente dell’Istituto Grandi Infrastrutture, Luigi Giampaolino e il presidente dell’associazione Ars, Franco Iezzi, che fu promotore dell’evento. In quell’occasione fu proprio l’amministratore delegato di Rfi a precisare che vi erano le risorse per le opere e che occorreva solo la volontà politica di realizzarle. <Pescara si conferma centro nevralgico e strategico della mobilità su base nazionale e in particolare sulla linee Tirreno-Adriatico e nord-sud ha detto Masci – E’ una prova del nove per questo Governo e per la sua credibilità>.