Ieri la conferma che il Ministero dell’Ambiente ha avviato ufficialmente la revoca della gara da 45 milioni di euro indetta nel 2015 per la bonifica delle discariche 2A e 2B a Bussi, operazione che prevedeva la totale rimozione dei rifiuti e dei terreni contaminati.
Oggi è lo stesso Ministero che conferma in una lettera altrettanto ufficiale che…non è in possesso dei documenti della gara che vuole revocare!
Infatti, a seguito dell’ennesima diffida della Stazione Ornitologica Abruzzese che aveva avviato un accesso agli atti il 29 ottobre 2019 con la legge che ne impone 30 agli uffici pubblici per far visionare i documenti, nonostante un ricorso vinto davanti al Responsabile anti-corruzione del Ministero, dopo 213 giorni la dirigente ministeriale del settore bonifiche Distaso continua ad affermare che i documenti non sono in possesso del ministero e li richiede ad altra pubblica amministrazione.
Meno male che il 23 gennaio di un anno fa il Ministro Costa proprio a Bussi aveva testualmente dichiarato alla stampa “I finanziamenti ammontano a circa 47 milioni di euro (così nella dichiarazione, ndr). Vorrei sapere chi ha messo in giro la corbelleria che non ci sono più. Anzi, a giorni parte l’assegnazione. Sono rimasto basito alla lettura: abbiamo solo dovuto cambiare capitolo di spesa”.
Dichiara Augusto De Sanctis del Forum H2O “Kafka in confronto al Ministero dell’Ambiente è praticamente un dilettante. In questi anni ne abbiamo viste molte ma un ministero dell’Ambiente che da un lato avvia ufficialmente la revoca di una gara da 45 milioni di euro e dall’altro dichiara di non avere le carte ci mancava. La fantasia della burocrazia non ha limiti. Verrebbe da ridere ma poi immaginiamo cosa penseranno i giudici se mai esamineranno le carte di questa vicenda che espone lo Stato a cause milionarie. Poi ci viene in mente che la decisione del Ministero ritarderà di anni una bonifica sempre più urgente sia per l’ambiente sia per la salute dei cittadini. Allora il riso si spegne. Il Ministro Costa ha qualcosa da dire sull’operato dei suoi dirigenti?Quali sarebbero, ora, le corbellerie?“