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“In ragione dell’individuazione di nuove linee programmatiche a sostegno della promozione turistica regionale durante l’emergenza sanitaria globale da COVID 19, la Regione ha deciso di revocare la procedura ad evidenza pubblica per il potenziamento della promozione e commercializzazione del “Brand Abruzzo” nei mercati di riferimento collegabili alle rotte aeree nazionali e internazionali”. Lo comunica l’assessore al Turismo Mauro Febbo a margine della seduta dell’ultima Giunta, precisando come “si è approvato un atto per procedere alla individuazione di nuove misure e nuove modalità con le quali sostenere l’economia turistica regionale nel contesto attuale e straordinario del turismo e dei voli durante l’emergenza sanitaria, che ha prodotto una crisi economica in entrambi i settori. Ricordo come il bando Brand Abruzzo era stato impostato per creare un flusso turistico da e per l’aeroporto d’Abruzzo prima dell’arrivo del covid, costringendo le Istituzioni centrali e regionali a ripensare interamente le strategie di comunicazione e promozione dei territori alla luce, anche, dei divieti operanti sull’intero comparto del trasporto aereo. In questo clima di totale incertezza diventa impossibile per gli scali programmare una reale ripartenza. Anche perché mancano le regole di ingaggio. Non a caso – continua Febbo – nei giorni scorsi ho inviato, in qualità di coordinatore della Commissione Turismo degli assessori regionali, una specifica missiva al ministro De Micheli per chiedere interventi urgenti e chiari sul trasporto aereo. In Abruzzo come in tutte le altre regioni ed aeroporti è necessario e urgente adeguare la strategia promozionale del turismo regionale alla contingente situazione emergenziale evidentemente non più rispondente al contesto socio-economico in cui è stata approvata il precedente bando. Pertanto – conclude Febbo – nei prossimi giorni elaboreremo le modalità ed i contenuti per arrivare ad uno schema dei trasporti aerei del tutto rivisto e dovrà adattarsi alle regole e ai flussi del traffico post coronavirus”.