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#noisiamoinvisibili: l’ hashtag è eloquente. E stavolta rapprensenta un vero e proprio grido d’allarme, quello lanciato dalle scuole paritarie nazionali. Le presidenze nazionali dell’Usmi (Unione superiori maggiori d’Italia) e della Cism (Conferenza italiana superiori maggiori), hanno indetto uno “sciopero” nei giorni di martedì 19 e mercoledì 20.

Le scuole paritarie per la prima volta “scioperano”. Un termine volutamente messo tra virgolette. L’istituto Nostra Signora, che vanta una lunga tradizione nel panorama scolastico pescarese ha deciso di aderire a questa manifestazione. Lo ha comunicato con una nota che spiega modalità dello “sciopero” e motivazioni.

Le lezioni (on-line) si terranno, ma con una formula diversa. L’Istituto Nostra Signora, insieme alle altre scuole paritarie, silenziosamente, farà rumore dando spazio ad approfondimenti sulla Costituzione e sulla Cittadinanza, partendo dal diritto allo studio“, si legge nella nota.  “Le motivazioni di questa movimentazione, scaturiscono, in primis, dalle difficoltà legata al pagamento delle rette scolastiche, ma questa non è che la punta di un iceberg  che ha radici molto più profonde. Di fatto le scuole paritarie rappresentano, insieme alle scuole pubbliche le gambe dell’istruzione in Itala, inglobando circa il dieci per cento della popolazione scolastica“.

La nota poi prosegue: “Cosa succederebbe se gli istituti paritari chiudessero? Come potrebbe la scuola pubblica, già in evidente affanno per le riaperture di settembre, assorbire l’indotto di studenti e docenti che si dovranno riversare, come un fiume in piena, negli istituti pubblici?  Gli istituti paritari, in questo periodo di grande difficoltà sono pronti a ripartire, garantendo ai ragazzi spazi, attrezzature e modalità operative compatibili con l’emergenza epidemiologica in corso. Pertanto, mai come ora, le scuole paritarie non possono essere lasciate indietro. Il governo deve garantire fattivamente la parificazione, scuole statali – scuole paritarie prevedendo un trattamento scolastico equipollente, così come stabilito negli articoli 33 e 34 della Costituzione, anche nel rispetto del principio di eguaglianza di cui all’art. 3 Costituzione che garantisce che agli alunni delle scuole private sia assicurato un trattamento equipollente a quello degli alunni delle scuole statali.  Questo è lo scopo di questi due giorni. Far sentire una voce che troppo spesso è restata in silenzio affinché venga data reale attuazione a quanto previsto anche nella legge 62/2000 che ha disposto la libertà di scelta educativa all’insegna del perseguimento di un sistema scolastico nazionale più flessibile, più diversificato, più efficiente, più di qualità; un sistema scolastico dove le parole pubblico e paritario si fondono per il perseguimento del bene dell’intera comunità scolastica