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In appena 22 giorni realizzato il primo lotto del covid hospital di Pescara, il primo in Italia accanto, ma separato, ad un ospedale, il Santo Spirito. L’opera sarà riconsegnata definitivamente il 18 luglio. “Da oggi si deve cominciare a parlare di modello Pescara perchè – ha dichiarato il presidente Marsilio – mai nessun opera pubblica è stata realizzata in tempi cosi rapidi ed in assoluta trasparenza. Pescara e l’Abruzzo stanno dimostrando che si può fare anche in Italia”

Sono disponibili da oggi i primi 32 posti del nuovo Covid Hospital di Pescara realizzato in tempi record. Questa mattina, il Presidente Marco Marsilio e l’assessore alla sanità Nicoletta Verì, accompagnati dal Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri e dal direttore generale della Asl di Pescara Antonio Caponetti, hanno inaugurato e visitato la struttura sanitaria, che dovrà essere ultimato, secondo il capitolato, entro i prossimi 60 giorni nel padiglione ex Ipav. Finora è stato realizzato, dopo 30 giorni di lavoro, il 40% del progetto. Il costo complessivo dell’opera pubblica è di circa 11 milioni di euro, finanziato dal Dipartimento nazionale della Protezione Civile (7 milioni di euro) e dalla Banca d’Italia (3 milioni di euro). «La realizzazione di questo progetto rappresenta un modello – ha esordito il Presidente Marco Marsilio -. La Città e la Asl pescarese riceveranno in eredità una struttura importante e strategica, anche quando l’emergenza Covid sarà terminata, poiché sarà utilizzata per le esigenze della rete sanitaria abruzzese. Nei prossimi giorni – ha proseguito Marsilio – saranno trasferiti nella struttura i malati di coronavirus, e così il resto dell’ospedale potrà tornare alla funzione ordinaria. Questo progetto serviva inoltre a mettere in sicurezza anche la Fase 2, e qualora dovessero tornare a crescere i contagi, noi siamo pronti ad affrontare l’emergenza. Con questa esperienza abbiamo dimostrato – ha osservato ancora Marsilio – come in Italia si possono realizzare opere pubbliche in maniera veloce, economiche e trasparenti. E’ un messaggio che lancio al Parlamento e al Governo, visto che le norme sulla semplificazione sono state tolte dal ‘Decreto Rilancio’, e si preannuncia quindi un nuovo decreto sul tema, ma posso affermare che abbiamo un ‘modello Pescara’ che possiamo promuovere ed esportare»

«Esprimo gratitudine agli operatori sanitari e ai dirigenti amministrativi della Asl di Pescara per il lavoro svolto durante l’emergenza epidemiologica. L’azienda pescarese ha dovuto gestire in Abruzzo i 2/3 dei malati di coronavirus», ha ricordato l’assessore alla sanità Nicoletta Verì durante la cerimonia di consegna dei primi 32 posti letti (di cui 11 di terapia intensiva), dei 181 previsti dal capitolato, nel Covid Hospital di Pescara. Già domani, secondo quanto comunicato dalla ditta esecutrice dei lavori, la Omnia Servitia Srl, saranno riconsegnati altri 18 posti. «Questa inaugurazione non avviene per caso, dietro c’è una programmazione – ha osservato l’assessore Verì -. Abbiamo avuto la capacità di moltiplicare i posti di terapia intensiva durante l’emergenza per curare i malati Covid. La Regione Abruzzo ha saputo dare risposte efficaci. Gli ospedali Covid sono fondamentali, soprattutto nella Fase 2, perché dobbiamo consentire alle strutture sanitarie di tornare a svolgere l’attività ordinaria: immaginate la cura dei malati di tumore. Non possono ancora attendere. All’inizio della pandemia si era ipotizzato di realizzare strutture provvisorie all’esterno degli ospedali – ha aggiunto l’assessore -, io mi sono opposta perché il malato di coronavirus ha bisogno di cure particolari. E siamo stati i primi a istituire le Usca sul territorio regionale come punto di riferimento ai malati di coronavirus. Voglio ricordare che non siamo ancora usciti dalla pandemia – ha concluso – e pertanto dobbiamo fare attenzione e rispettare i protocolli sanitari»