Con la riapertura delle attività produttive, la Regione Abruzzo è a lavoro per fornire alle aziende un decalogo per lo smaltimento dei dispositivi protettivi individuali utilizzati dai dipendenti durante l’attività lavorativa. Al momento, infatti, le recenti disposizioni normative in materia di contenimento dell’emergenza Covid-19, non esplicitano le modalità di gestione del materiale usato (es. mascherine, guanti, teli monouso, fazzoletti di carta). Il presidente della Giunta regionale e l’assessore all’ambiente Nicola Campitelli firmeranno nelle prossime ore una ordinanza specifica per fornire chiarimenti alle imprese. «Siamo a lavoro per predisporre un provvedimento mirato a chiarire le modalità di smaltimento dei dispositivi protettivi individuali utilizzati dai dipendenti durante l’attività lavorativa – ha anticipato l’assessore Nicola Campitelli –. I casi sono diversi e particolari: pensiamo ad esempio ad asintomatici che sono a lavoro o a persone che hanno avuto il virus e sono tornate a lavorare. Occorre pertanto prestare molta attenzione». I rifiuti classificati come prevenzione al contagio da Covid-19, e provenienti da settori produttivi (industriali, artigianali, commerciali), in deroga al D.P.R. 254/2003 ed alla delibera del Comitato Interministeriale 27/07/1984, secondo le anticipazioni del provvedimento, saranno assimilati ai rifiuti urbani ed in particolare devono essere conferiti al gestore del servizio nella frazione dei rifiuti indifferenziati con codice EER 200301 (rifiuti urbani non differenziati). A scopo cautelativo i DPI utilizzati dovranno essere conferiti preliminarmente all’interno dell’aziende in appositi contenitori utilizzando almeno due sacchetti uno dentro l’altro o in numero maggiore in dipendenza della resistenza meccanica dei sacchetti (servizio dedicato), in conformità con le disposizioni dell’ordinanza del Presidente della Giunta regionale n. 13/2020 e circolare n. 1/2020 in materia di utenze non interessate dal Covid-19.
Campitelli: “Regione a lavoro per smaltire DPI raccolti nelle aziende”
I casi sono diversi e particolari