Alessandrini si comporta come un pessimo padre di famiglia che non compra i beni di prima necessità per la famiglia, ma spende i soldi per andare in discoteca, ovvero come un imprenditore sciagurato che, prima dichiara di essere sull’orlo del fallimento, poi va in vacanza con le risorse dell’azienda. Come definire, infatti, la spesa di 30.000,00 euro per il concerto di Capodanno? Da una parte il Comune non paga i fornitori, piange miseria dichiarando di non avere soldi, avvia la procedura di rientro controllato dei debiti, aumenta le tasse a dismisura gravando i pescaresi di un onere insostenibile, dall’altra si diverte a bruciare 30.000,00 euro in una notte per musica, gadget e cotillon. Alessandrini continua a prendere in giro i cittadini! Delle due l’una: o il Comune non ha i soldi, e allora non butta 30.000,00 euro in feste; o i soldi ci sono, e allora non si capiscono le tasse al massimo e l’avvio della procedura di predissesto. E non ci si venga a dire che pagano gli sponsor, perché la spesa maggiore, oltre i 2/3, l’affronta direttamente il Comune.
Carlo Masci