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Il gruppo consiliare PD di Montesilvano esprime forte preoccupazione per come si sta gestendo, anche a Montesilvano, questa fase di passaggio dal lockdown alla ripartenza. Si registrano atti amministrativi contraddittori (ordinanze) prima emessi poi revocati, in seguito rettificati. La confusione regna sovrana.

Pur nella consapevolezza che la gestione della cosa pubblica non è agevole in questa fase, va certamente stigmatizzato il comportamento del Sindaco che prima con un’ordinanza ha vietato le uscite nel ponte del primo maggio, poi l’ha revocata e da ultimo ha fatto seguito con una precisazione notturna. Si è trattato evidentemente solo di una manovra politica mirata ad assecondare le indicazioni del polo partitico di appartenenza, in contrapposizione con le disposizioni governative.

Si tratta di un atteggiamento irresponsabile sia perché contrario alle indicazioni dei rappresentanti di Governo sul territorio (Prefetto e Questore), sia perché ha messo fortemente a rischio la salute pubblica; lo stesso Sindaco, del resto, se ne è reso conto nel momento in cui ha tentato di suggerire in tarda serata (o meglio in nottata) ai cittadini di limitare le uscite.

E’ evidente che il susseguirsi di provvedimenti ha ingenerato disorientamento e confusione nei cittadini, i quali ancora non sanno se prima del 4 maggio possono uscire o meno e per quali motivi.

Peraltro verso va rimarcato come anche le forze dell’ordine e di polizia siano state fuorviate nella meritoria attività di controllo che stanno svolgendo sul territorio.

Il sindaco di Montesilvano è stato in buona compagnia nella vicenda: infatti anche il sindaco di Pescara ha avuto un comportamento analogo su sollecitazione del presidente della Regione.

E non ci venga a dire il Sindaco che ha dovuto subire la cosa e alla fine ha scelto la strada della revoca per “armonizzarsi alle disposizioni regionali”, perché ci risulta che anche lui, insieme ad altri suoi colleghi, in una lettera, aveva chiesto al Presidente Marsilio di revocare l’ordinanza regionale 31, anticipando i tempi fissati dal DPCM del 26 aprile in ordine alla ripartenza.

È stato un clamoroso errore, del quale speriamo il Sindaco si scusi e non cerchi (come fa di solito) di trovare un capro espiatorio su cui riversare le responsabilità.

La salute pubblica, di cui il Sindaco è responsabile ad ogni livello, è una cosa che non può essere sottovalutata ed ogni questione che inerisce ad essa va affrontata in modo prudente. La tematica è stata anche affrontata con una nota dal PD Abruzzo (alleghiamo link https://www.pd-abruzzo.it/2020/05/01/ordinanze-la-regione-gioca-sulla-pelle-dei-cittadini-e-dei-sindaci-il-no-del-coordinamento-dei-sindaci-e-degli-amministratori-del-pd-abruzzo/), a testimonianza del fatto che è stata ritenuta di estrema gravità, fino al punto che anche il Presidente della Repubblica (ovviamente non solo con riferimento all’Abruzzo) ha invitato le istituzioni tutte ad avere un atteggiamento di leale collaborazione. Auspichiamo un cambio di passo da parte dell’Amministrazione nella gestione di questa delicata fase, senza inutili scatti in avanti che possono solo creare problemi (e danni), anche attraverso un maggior coinvolgimento delle minoranze, che si torna a chiedere per l’ennesima volta.