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I volontari AIL portano un sorriso in ospedale con la consegna delle Uova di Pasqua “sospese”.  Si è conclusa, infatti, la campagna promossa a livello nazionale dall’Associazione italiana contro le leucemie, i linfomi e il mieloma, che offriva ai sostenitori della onlus la possibilità di ordinare un uovo  di cioccolata per donarlo in corsia ai medici, agli infermieri e al personale sanitario che si stanno spendendo nella lotta contro il Coronavirus e in aiuto dei pazienti ematologici. Le 33 uova “sospese” destinate alla sezione di Pescara  sono state consegnate da Claudia Polce,  della segreteria AIL del direttore f.f. della UOC di Ematologia dottor Antonio Spadano (nella foto in alto), e dalla dottoressa Gabriella D’Agostino, coordinatrice infermieristica del Dipartimento di Oncologia -Ematologia,  al personale medico, infermieristico e sanitario del Dipartimento di Ematologia e del Day Hospital, del Centro trasfusionale (diretto dalla dottoressa Patrizia Accorsi), dell’Unità di Terapia intensiva ematologica (responsabile la dottoressa Stella Santarone) e, infine, del Centro Emostasie Trombosi (presente il dirigente medico professor Mauro Di Ianni). Un gesto simbolico per esprimere un sentito ringraziamento a coloro , in questo periodo di emergenza sanitaria, continuano ad impegnarsi per sostenere i pazienti ematologici e la ricerca scientifica per la cura delle malattie del sangue (tutte le foto nella gallery a fine articolo).

L’AIL Pescara, anche in questo momento, continua a garantire ospitalità gratuita nella casa di accoglienza di via Rigopiano a pazienti in cura nel Dipartimento di Ematologia del Santo Spirito e ai familiari. Un’attività che consente ai malati ematologici di proseguire controlli e terapie in ospedale.

#iosonoarischio

L’Emergenza Coronavirus  ha imposto ai volontari AIL di non scendere in piazza in occasione della consueta campagna  di solidarietà delle Uova di Pasqua 2020. La mancata raccolta fondi espone a grandi rischi il finanziamento alla ricerca contro i tumori del sangue e l’erogazione dei fondamentali servizi di assistenza ai pazienti ematologici e alle loro famiglie. Per questo motivo, oltre all’uovo sospeso, è stata lanciata l’iniziativa “#iosonoarischio”  perché chi lotta contro un tumore del sangue rischia molto di più in questo momento.

Il Coronavirus obbliga i pazienti onco-ematologici ad una permanenza forzata in casa, ma la continuità delle cure va garantita da infermieri e medici specializzati.

Ogni anno, su tutto il territorio nazionale,  più di 7.500 pazienti vengono seguiti ed aiutati da AIL nella loro lotta contro la malattia, sostenuti nella loro battaglia, con un investimento di più di 8 milioni di euro l’anno.