Con buon senso e responsabilità, ogni regione decida come andare al mare questa estate. Spiegandone la ragione è il presidente di Sib Confcommercio, Riccardo Padovano. Una legge decisa a Roma rischia di fare ancora più danni
“Come SIB Confcommercio Abruzzo ci stiamo riunendo ormai quasi quotidianamente per capire come affrontare la stagione balneare. In primis abbiamo affrontato la problematica riguardante la pulizia e la manutenzione degli arenili, grazie anche chiarimenti arrivati nelle ultime ore dalla Regione sul tema”. Così il presidente della SIB Confcommercio Abruzzo Riccardo Padovano che poi focalizza l’attenzione sulle disposizioni in materia sanitaria che si dovranno adottare in spiaggia. “Sento parlare di distanziamento fra ombrelloni, palme e parco giochi, e a tal proposito, il Direttivo Regionale mi ha dato mandato di illustrare quello che è il nostro punto di vista: noi crediamo che ci siano tre punti fondamentali da evidenziare. Il primo – spiega Padovano – riguarda la responsabilità personale del titolare o gestore del lido che risponde solo per i suoi dipendenti. Per quanto riguarda il resto siamo in attesa delle direttive nazionali che dovranno far chiarezza su tutto quello che riguarda l’allestimento all’interno delle strutture e la sistemazione delle stesse anche all’aperto. Noi riteniamo che per quanto riguarda il distanziamento sociale si debba considerare una responsabilità personale, nel senso che dovrà essere la persona stessa a capire che deve rimanere distante dall’altra, così come accade oggi negli esercizi commerciali aperti, considerando che in questa quarantena sono state rispettate determinate regole. Noi riteniamo che con la riapertura della stagione balneare le nostre spiagge torneranno ad essere frequentate, tenendo presente quelle che saranno le disposizioni, e noi siamo al lavoro anche per pubblicizzare quella che sarà una stagione estiva particolare ma che dovrà svolgersi nelle condizioni di sicurezza, con i protocolli da rispettare, le sanificazioni dei locali da effettuare e che noi abbiamo sempre fatto,anche in passato, e che intensificheremo ancora di più. Per noi sarà una stagione diversa dalle altre in cui non svolgeremo una attività economica ma fermo probabilmente un servizio sociale perché riteniamo che, tenendo conto che avremo un calo di turismo che per la ristorazione potrà arrivare anche al 75%, e poi soprattutto un turismo locale, domestico, sarà per noi ancora più importante lavorare nell’allestimento e nella gestione quotidiana delle attività, seguendo solo e soltanto le direttive e i protocolli sanitari nazionali”. Padovano infine, in merito alla proposta fatta questo pomeriggio dal ministro Dario Franceschini di inserire nel decreto aprile una norma per fugare ogni dubbio applicativo sulla proroga delle concessioni balneari, già disposta fino al 2033, ha aggiunto: “Credo che le parole del Ministro siano fin troppo chiare. La legge 145/2018 non si tocca”.