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di cicco

Cittadini, pendolari e associazioni dei consumatori, tutti aspettavano con interesse il nuovo orario ferroviario . C’erano molte promesse nell’aria, qualcuna doveva diventare realtà. Ma, nonostante l’attivismo dell’Assessore-Governatore, l’orario ferroviario in vigore dal 14.12.2014, non ha portato nessuno dei risultati sperati ( e promessi).

La delusione è fortissima, specialmente nei pendolari marsicani costretti a subire un furto di vita sempre più scandaloso a causa del continuo aumento dei tempi di percorrenza dei treni tra casa e lavoro.

Noi sappiamo che il nostro Assessore-Presidente è molto impegnato per le infrastrutture ferroviarie, e questo è bene. Ma gli effetti positivi derivanti dalle infrastrutture si vedranno fra anni. C’erano soluzioni che si potevano adottare  subito : non costavano niente, e avrebbero portato vantaggi sia ai viaggiatori , sia al bilancio regionale. Soluzioni che si potevano realizzare a prescindere dalle infrastrutture, e non si capisce perché il cambio orario non abbia portato agli abruzzesi nessuna di queste semplici soluzioni.

Si poteva , per esempio, eliminare qualche fermata ai treni Pescara-Roma, per ridurre il tempo di percorrenza dalle attuali 4 ore alle 3 ore del 1970.

Si poteva concretizzare l’impegno assunto dal Ministro Lupi di attestare almeno un treno dei pendolari marsicani nella stazione di Roma Termini ( per i treni dei pendolari abruzzesi l’ingresso a Roma Termini è proibito, mentre per i pendolari di Guidonia lo spazio per entrare a Roma Termini è stato trovato, nonostante il loro viaggio per lavoro sia molto, ma molto meno gravoso di quello dei pendolari marsicani).

Si poteva dialogare con la Regione Lazio sia per consentire tracce orario più veloci per alcuni treni abruzzesi in ingresso/uscita a/da Roma; sia per sollecitare una soluzione  meno svantaggiosa dell’attuale per gli incroci dei treni dei pendolari abruzzesi nel tratto Tivoli-Roma.

Si poteva realizzare qualche collegamento con treni regionali tra Pescara e Foggia; collegamenti che sono stati disponibili per un secolo, e che solo negli ultimi anni sono stati cancellati per danneggiare volontariamente i cittadini (  sono costretti ad utilizzare i molto più costosi Intercity ed Eurostar ).

Si poteva intervenire per impedire che venissero disabilitate agli incroci le stazioni sulla Pescara-Roma proprio nella fase in cui si sta implementando il Controllo Traffico Centralizzato (CTC), e queste disabilitazioni  produrranno danni notevoli sia al viaggio dei passeggeri, sia all’efficacia dell’investimento  nel Trasporto Pubblico Locale.

Si poteva sollecitare il Ministro dei Trasporti perché le popolazioni adriatiche non fossero più vessate da costi da Alta Velocità,  pur disponendo solo della Bassa Velocità.

Si poteva sostenere il tentativo della Sangritana di attivare treni regionali veloci tra Pescara e Bologna e Pescara e Bari.

Si poteva riordinare ( anche parzialmente) l’offerta ferroviaria regionale per migliorare la velocità commerciale dei nostri treni.

Forse tutto questo dipende anche dall’autismo operativo delle Istituzioni regionali; Istituzioni che dovrebbero invece  sapersi raccordare con le esigenze dei pendolari e con le associazioni che cercano di tutelarli.

Forse quando uomini capaci si sentono più capaci di quello di cui sono capaci,  finiscono per toccare con mano la loro incapacità.

Federconsumatori Abruzzo – osservatorio trasporti