La pandemia rischia di mettere in ginocchio il mondo agricolo, per scongiurare conseguenze ancor più dannose abbiamo sentito la necessità di sottoporre al Governo con una nota ufficiale la reintroduzione dei “buoni lavoro”, i cosiddetti voucher in agricoltura, quale strumento volto a garantire la raccolta nelle campagne. Con il ripristino di tale modalità di retribuzione, per lavori comunemente e notoriamente stagionali, tra le altre si potrebbero soddisfare due principali necessità: garantire la continuità della produzione della filiera agroalimentare e offrire strumenti d’integrazione al reddito alla popolazione attiva, anch’essa in forte difficoltà per il blocco totale della produzione in altri settori.
Riconsiderare l’emendamento volto alla reintroduzione dei voucher nell’ambito della discussione parlamentare risponderebbe quindi alla necessità di tutelare le esigenze di quelle imprese che stanno oggi, nonostante l’emergenza e tra mille difficoltà, continuando a lavorare per garantire, nell’interesse di tutti i cittadini, uno dei beni più preziosi del nostro Paese: il cibo “Made in Italy” Così in una nota il Vicepresidente con delega all’Agricoltura, Emanuele Imprudente, e l’assessore con delega al Lavoro, Piero Fioretti.