Si avvicina la Pasqua, ma anche i ponti del 25 aprile e Primo Maggio con i centri rivieraschi del teramano costretti, come tutti, a fare i conti con le chiusure e le ristrettezze imposte dal DPCM che a livello di mancate entrate turistiche, rappresentano un brutto colpo.
“Il danno economico subito già per questo mese non si può quantificare. Per la nostra città – spiega Jwan Costantini, sindaco di Giulianova – che vive per oltre il 60% di turismo, parliamo di una perdita rilevante. Per questo auspico, così come credo anche gli altri sindaci, un intervento del Governo e della Regione. Subito dopo Pasqua però emanerò una Ordinanza per permettere l’apertura ai titolari delle strutture turistiche per l’avvio dei lavori, al fine di poter prova ad aprire poi per i mesi estivi, la stagione, considerando che le disdette per le prossime settimane sono già state un brutto colpo”.
Il sindaco di Silvi Andrea Scordella è sulla stessa lunghezza d’onda del suo collega di Giulianova: “Considerando che fino a dopo Pasqua non ci saranno cambiamenti, è facile immaginare le ricadute negative sulle nostre economie.
È chiaro però che non possiamo stare a guardare, e per questo, augurandomi l’intervento di Governo e Regione, dall’inizio della prossima settimana, come da Ordinanza Regionale, avvieremo la pulizia delle spiagge. Stiamo programmando in maniera ordinaria la stagione estiva con tanti punti interrogativi e con la possibilità che la stessa inizi comunque in ritardo, con l’auspicio che la situazione sanitaria migliori”.
Gli organi preposti nazionali, regionali e locali devono da subito attivarsi con misure economiche immediate ed efficaci, mettendo al primo posto il turismo per la ripartenza economica, anche perchè proprio questo settore è quello più colpito a breve, medio e lungo termine”. A sostenerlo è il vicepresidente della Federalberghi di Pescara e presidente della Commissione consiliare Turismo di Montesilvano, Adriano Tocco.
“Purtroppo – spiega – è molto difficile prevedere il futuro di un settore così importante e strategico per l’economia della nostra nazione e del nostro territorio. Le problematiche a breve termine sono quelle legate a garantire ai nostri dipendenti e collaboratori una forma di copertura retributiva: all’atto pratico la procedura è stata molto approssimativa e macchinosa e di difficile esecuzione, lasciando incertezze gravi su tempi e ammontare degli ammortizzatori sociali previsti. In Germania per esempio in dieci giorni i lavoratori hanno ricevuto 1.400 euro”.
A medio termine “occorre garantire liquidità alle aziende turistiche per far fronte a tutti quei costi di esercizio che comunque gravano pesantemente sulle aziende con un fatturato pari a zero”. “Non è che con il sospendere un pagamento che si risolve il problema, ma occorre pensare che il 2020 debba essere un anno bianco dove tasse e imposte non possono essere applicate in quanto le aziende non hanno prodotto economia; è fondamentale attivare meccanismi per scongiurare la reale possibilità che molte aziende turistiche siano costrette a chiudere definitivamente. Occorre ad ogni costo trovare strumenti per agevolare le aziende ad avere liquidità per fronteggiare le spese nell’immediato e sopratutto per finanziare la ripartenza quando questa sarà possibile. Il rischio concreto è che tra qualche mese avremo la macchina per ripartire, ma non avremo il carburante per farla muovere di un solo metro”.
Secondo Tocco a lungo termine va considerata “la famosa fase 2 di questa maledetta epidemia”. “Non è facile immaginare come possa rappresentare la fase 2 con distanziamento sociale per settori turistici del leasure e soprattutto la sua attuabilità.
Ed è per questo che in questa fase è difficile prevedere scenari per la prossima stagione estiva. Attualmente a Montesilvano la totalità degli hotel sono chiusi: guardando ad un orizzonte temporale estivo occorre aspettare ancora, sperare che la fase due arrivi prima possibile sempre pero’ mettendo al primo posto la salute pubblica e la sicurezza dei nostri potenziali turisti”.
Federalberghi, servono misure economiche
“Pensando alla prossima stagione estiva – sottolinea Tocco – le problematiche sono enormi qualora la fase due dovesse prevedere una qualche forma di possibile spostamento: la paura del contagio, la situazione economica drammatica della maggioranza delle famiglie italiane, la difficile attuazione da parte delle strutture ricettive delle misure di contenimento. Tutti da sempre parlano di turismo come settore trainante della nostra bella Italia però da sempre lasciata come ‘cenerentola’ del tessuto economico: spero che concretamente
in questa fase cosi’ drammatica lo Stato italiano metta al primo posto il turismo per la ripartenza economica della nazione piu’ bella al mondo”.