CONDIVIDI

Sono stati travolti da una valanga che li ha spinti verso uno strapiombo profondo alcune centinaia di metri e lì hanno trovato la morte. Sono Pino Sabbatini, teramano di 51 anni e David Remigio, pescarese di 43 anni, le vittime di questa tragica vicenda. Erano partiti ieri mattina, poco prima delle 9 da Prati di Tivo, per fare una via alpinistica sul Corno Piccolo del Gran Sasso. Le condizioni meteorologiche erano ottimali, ma dopo aver quasi raggiunto la cresta, un lastrone di ghiaccio e neve si è staccato sotto i loro piedi e li ha travolti. Alcuni escursionisti, che hanno assistito alla scena,  hanno lanciato l’allarme, ma il Soccorso Alpino ha solo trovato due corpi senza vita.

in parete00000001

Decine di salvataggi e recuperi, tante imprese sportive difficili dalle quali era sempre tornato senza perdere l’entusiasmo e la voglia di tornare sulle vette. Ha perso la vita sulla sua montagna, quel Gran Sasso dove accompagnava, come questa mattina, tanti appassionati. E dove neanche un mese fa aveva partecipato al recupero delle salme dei due giovani alpini morti durante un’escursione. Pino Sabbatini, guida alpina e volontario del Corpo nazionale Soccorso Alpino (Cnsas) Abruzzo, stavolta non ha potuto salvare se stesso né il compagno di escursione, l’amico David Remigio. Una piccola, ma insidiosa valanga, li ha travolti sul Corno Piccolo verso le 13. Solo pochi minuti prima aveva pubblicato su Facebook una foto da lassù. L’ultima immagine di sé sorridente sulla montagna.

ultimo selfie00000001

“Profondo rammarico e commozione per l’improvvisa perdita di Giuseppe (Pino) Sabbatini, guida alpina teramana di navigata esperienza e tecnico di elisoccorso del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico” recita una nota diffusa nel pomeriggio dal Cnsas. E sulla bacheca del suo profilo Facebook si susseguono messaggi di amicizia, cordoglio, incredulità per la prematura scomparsa. Pino Sabbatini era molto conosciuto, come pure la sua famiglia: due figlie campionesse di atletica e la moglie, agente del Corpo Forestale dello Stato. Lo stesso social network conserva il ricordo dei giorni in cui Sabbatini era impegnato nell’arduo recupero, durato cinque lunghi giorni, delle salme dei due alpini di stanza all’Aquila, Giovanni De Giorgi e Massimiliano Cassa, partiti per un’escursione da Campo Imperatore e scivolati in un canalone a quota 2500 metri: un’altra, suggestiva foto del Gran Sasso, scattata il 17 novembre scorso (ANSA)