Novanta minuti di noia, sbadigli e recriminazioni: allo stadio Adriatico il match tra Pescara ed Avellino non regala alcuna emozione ed alcuna soddisfazione. A vincere è solo la paura di perdere, in entrambe le squadre. Il Pescara temeva la beffa e non ha avuto il coraggio di provare con convinzione a cercare i tre punti, preferendo accontentarsi di continuare la striscia positiva; l’Avellino, da metà primo tempo in 10 per l’espulsione di Ely, era reduce da un periodo negativo ed è sceso in campo con il chiaro intento di strappare con le unghie e con i denti un punto che fa classifica e morale. Missione compiuta per gli irpini, che subiscono poco e creano ancor meno (Aresti – qui sua intervista -risulta inoperoso). Per la cronaca integrale del match consulta qui l’articolo di PescaraSport24.
“La partita è stata anche segnata dal fallo su Melchiorri non rilevato nel primo tempo che poteva cambiarla, costringendo l’Avellino ad alzarsi. Poi non abbiamo sfruttato la superiorità numerica, dovevamo essere più lucidi nell’attaccare gli spazi e creare superiorità sugli esterni per andare sul fondo. Queste comunque sono partite pericolosissime”. il commento di Baroni (qui l’intervista integrale)