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“E’ necessario che il Ministero della Sanità mandi i suoi ispettori per controllare le procedure che la Regione sta adottando per la nomina dei direttori sanitari e amministrativi delle Asl, allungando i tempi mentre due Direzioni generali restano ancora scoperte insieme ai posti chiave del settore e nessuno lavora ai dossier richiesti dal Tavolo di monitoraggio”, affondo durissimo da parte del capogruppo PD in Consiglio Regionale Silvio Paolucci che interviene sulle procedure di scelta dei bracci operativi delle Asl con una interpellanza all’esecutivo. A chi giova questa confusione, non trasparenza e incertezza? Certamente non ai cittadini che pagano le tasse per avere servizi efficienti.

“Oltre a partire pesantemente in ritardo, gli iter per i direttori sanitari e amministrativi sono già viziati, perché fuori dalla procedura che stabilisce la legge vigente, questo grazie alla delibera approvata in Giunta il 9 gennaio scorso, che di fatto ha sdoganato le procedure avviate dalla dirigenza delle due Asl per le nomine – avverte Paolucci – Inoltre scontiamo lungaggini legate anche alla nomina dei restanti manager, ancora attesi a Pescara e Teramo, all’insediamento di D’Amario alla direzione del Dipartimento e la desertificazione degli uffici dell’assessorato. E’ dunque necessario che il Ministero venga a controllare per capire perché la Regione adotti un percorso che è palesemente extra lege, avendo invece applicato la normativa in modo corretto per la nomina del direttore sanitario della Asl di Pescara, lo scorso aprile. Cos’è cambiato da allora? Per la costituzione degli elenchi regionali propedeutici alla nomina dei due profili dirigenziali di Vasto e Avezzano per cui oggi questa maggioranza avvia le procedure pubbliche, non bisogna fare altro che applicare la legge. Parliamo del decreto legislativo 171/2016, che stabilisce che l’elenco regionale deve essere previamente formato in accordo con la conferenza Stato-Regioni che deve declinare i requisiti e decorsi i 120 gg senza che venissero stabiliti i criteri, com’è accaduto, bisogna nominare i Ds e Da, secondo la normativa vigente cioè il dlgs 502/92 ma questo, a quanto pare non accadrà secondo la linea adottata da Marsilio, con la conseguenza che non solo le nomine saranno viziate, mentre nel frattempo gli atti delle asl sono viziati e illegittimi  nella loro procedura interna”.
I due bandi in questione non avranno futuro, avverte l’ex assessore regionale alla Sanità: “Le risposte fornitemi per iscritto sul punto sono un maldestro tentativo di “arrampicarsi sugli specchi”. A tutto questo si aggiunge la situazione di stallo determinata dall’incapacità, a un anno dall’insediamento, persino di completare il quadro delle nomine dei vertici delle Asl e dei Dipartimento, due su quattro sono affidate ai facenti funzioni mentre il Dipartimento, già abbondantemente svuotato, sarà bloccato con il rischio di essere nuovamente rimandati al prossimo tavolo, perdendo altri mesi e l’opportunità di regolare velocemente le questioni che sono in sospeso ormai da mesi. A questo andiamo incontro, è indispensabile fermare questo scellerato modo di gestire la sanità, prima che inizi un triste spettacolo e andare incontro ad un sicuro nuovo commissariamento.  Nel frattempo ritengo molto grave che si neghino ad un consigliere regionale risposte circa la questione contrattuale tra pubblico e privato per quanto riguarda il 2019, una questione che ha un impatto pubblico grande, perché ha a che a che fare con l’erogazione dei servizi e lo stipendio di migliaia di lavoratori.  Anche su questo presto mi rivolgerò agli organi di garanzia”.