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“La Shoah è stata una lente di ingrandimento che ha permesso di mettere in evidenza, di far emergere l’orrore dei genocidi di massa perpetrati nei campi di sterminio. Uno sterminio cominciato dagli ebrei e proseguito con i Rom, i perseguitati politici, gli omosessuali e i disabili. Questo ci impone di avere una visione inclusiva della memoria, che dev’essere memoria dell’orrore, ma anche memoria del bene e dei giusti che in quella tragedia hanno avuto il coraggio di esporsi e di aiutare chi veniva perseguitato, concretizzando l’immagine dell’eroismo possibile”. Lo ha detto la dirigente dell’Istituto Alberghiero Ipssar ‘De Cecco’ di Pescara Alessandra Di Pietro aprendo stamane la celebrazione della ‘Giornata della Memoria – Dalle Leggi razziali alla Shoah’, alla presenza degli studenti dell’Alberghiero, della classe I C della scuola media Pascoli – Istituto comprensivo 4 di Pescara. Ad animare la giornata il docente e storico Marco Presutti, l’avvocato e storico Luigi Guerrieri e la sociologa Eide Spedicato Iengo. Presenti anche Daniela Puglisi in rappresentanza dell’Ufficio Scolastico provinciale, il vicesindaco di Pescara Gianni Santilli, l’ex Provveditore agli studi Nino Santilli, il Presidente del Tribunale Ecclesiastico regionale Don Antonio De Grandis, il Presidente dell’Associazione Genitori Claudia Di Pasquale e i rappresentanti delle Forze dell’Ordine.

“La Shoah, la persecuzione degli ebrei, credo sia il punto di partenza della tragedia che ha determinato lo sterminio di un popolo – ha sottolineato la dirigente Di Pietro -. Eppure in quell’orrore è importante conservare e tramandare anche la memoria del bene e invito tutti a studiare le figure dei cosiddetti ‘giusti’, persone che hanno fatto emergere l’eroismo possibile, che significa essere profondamente umani, aiutando coloro che venivano perseguitati durante i rastrellamenti e infatti nel 2000 sono stati ufficialmente riconosciuti i ‘giusti dell’umanità’, che comprende non solo chi ha aiutato, ma anche chi, in  qualsiasi parte del mondo, ha subito la persecuzione. E la memoria del bene è importante perché presto o tardi perderemo gli ultimi testimoni diretti dell’orrore della Shoah, due anni fa è scomparso Parete, un giorno non avremo più le Liliana Segre a raccontarci il loro vissuto in un campo di sterminio, e allora è importante ciò che fanno storici come Guerrieri e Presutti, ovvero studiare la storia, studiare le ragioni storiche, sociali, politiche, antropologiche, psicologiche, che hanno determinato l’antisemitismo, il razzismo e l’odio verso le minoranze”. Ad animare il confronto con i ragazzi sono stati proprio il docente Presutti e l’avvocato Guerrieri che hanno ripercorso tutto il periodo che ha portato alla nascita delle leggi razziali, alla loro promulgazione e quindi gli effetti che hanno prodotto, riportando brani e testimonianze di alcuni dei maggiori protagonisti. “L’Antigiudaismo è una ferita storica aperta per l’Italia e il mondo – ha sottolineato Presutti -, che devono rammentare sempre le motivazioni pseudoscientifiche con cui pure si è tentato di giustificare e legittimare la distruzione del popolo ebraico”. “Vanno studiate, conosciute e approfondite le radici storiche, politiche ed economiche che hanno portato alla Shoah – ha detto Guerrieri -, ovvero quei processi politici che hanno portato alle leggi razziali perché stiamo ormai perdendo la memoria individuale di ha vissuto quei processi, per passare a una memoria storica”. La sociologa Eide Spedicato ha tratteggiato gli aspetti ambientali che hanno fatto da sfondo a uno dei periodi più bui della storia d’Europa: “Il razzismo ha delle radici psicologiche e sociologiche molto profonde che partono dall’odio per il diverso e per l’alterità rivolte a quelle che si considerano ‘minoranze’, radici che vanno rintracciate in una mentalità autoritaria che vede le minoranze come nemiche perché anticonvenzionali. Da qui si comprende quanto sia importante la conoscenza della diversità per abbattere il muro dell’odio”. A intervallare l’evento gli studenti delle classi V B Sala e V Eno B dell’Istituto Alberghiero, coordinati dalla professoressa Rossella Cioppi, che hanno letto brani sul tema di Primo Levi e Liliana Segre, referenti del progetto le docenti Rosa De Fabritiis e Renata Di Iorio.