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“La Variante al Piano Regolatore Generale di Pescara ha superato l’esame del Consiglio comunale, con l’approvazione unanime da parte della maggioranza e delle forze d’opposizione. Non solo: a chiusura dello strumento urbanistico, abbiamo annesso un ordine del giorno per impegnare la giunta a studiare ‘nuovi strumenti urbanistici’ utili a rilanciare il recupero, lo sviluppo e la valorizzazione della periferia ovest della città, individuando punti di forza e favorendo anche il recupero dei vecchi capannoni esistenti e ormai inutilizzati, e comunque la valorizzazione di quelle che oggi sono aree abbandonate”. Lo ha annunciato l’assessore all’Ambiente Isabella Del Trecco relatrice della delibera approvata dall’Assise civica.

“In Consiglio comunale abbiamo sostanzialmente chiuso un iter amministrativo cominciato nel 2015 con una prima adozione in giunta di una proposta di Variante tecnica al Piano regolatore vigente – ha spiegato l’assessore Del Trecco -. Quindi è seguita la sua pubblicazione per dare modo alla città e a tutti gli stakeholder, i portatori di interesse, di prenderne visione e presentare le proprie Osservazioni propositive o modificative rispetto a quanto deciso dalla giunta e dagli uffici. Le stesse osservazioni, diverse centinaia, sono state esaminate dagli Uffici, per essere approvate o respinte e quindi giungere alla redazione dello strumento definitivo. E parliamo di una Variante tecnica proprio perché non sono state apportate macromodifiche al Piano regolatore in vigore, ma piuttosto sono state introdotti micro-aggiustamenti o, meglio, adeguamenti, a una realtà territoriale che comunque continua inevitabilmente a modificarsi. In particolare sono state accolte le richieste dei cittadini per minimi cambiamenti rispetto ai comparti esistenti, o per l’ulteriore suddivisione in sub-ambiti edificatori di ambiti già esistenti, utili ad agevolare gli interventi edilizi consentiti dalla norma per microzone anziché attendere maxi-progetti che comporterebbero anche investimenti economici diversi da parte dei privati. E su quelle osservazioni, così come sulle proposte accettabili o meno, abbiamo riunito il Tavolo politico di maggioranza e opposizione, proprio perché su quella Variante, che ha iniziato il suo percorso con un governo di centrosinistra per concluderlo con un’amministrazione di centrodestra, abbiamo cercato la convergenza di tutti nell’interesse esclusivo dei cittadini che da quattro anni attendono lo strumento. In tale confronto, abbiamo però acceso un riflettore in più sulla situazione di una particolare fetta del territorio di Pescara, ovvero la cosiddetta periferia a ovest della ferrovia, quella sezione in cui negli anni si sono concentrate le attività industriali della città, con la proliferazione di capannoni, officine artigianali, piccole e medie aziende, dando una vocazione specifica all’intera area. Negli anni però, da un lato la crisi che non ha risparmiato Pescara e gli imprenditori locali, dall’altro i mutamenti territoriali e sociali, hanno determinato lo svuotamento di quei capannoni, e oggi la parte ovest di Pescara non è più neanche una ‘zona industriale’, ma è solo una vuota periferia, che non riesce ad attrarre investimenti né progetti di nuova creatività per una riconversione e nuova destinazione dell’intera zona, a discapito di chi ci abita o di quelle piccole attività che cercano disperatamente di resistere. È allora evidente che per quella fetta del territorio va condotto uno studio e un approfondimento specifico per capire quale possa essere oggi la sua nuova vocazione, anche attraverso un concorso di idee che veda coinvolti professionisti e università, per poi individuare gli strumenti urbanistici per realizzare quelle idee. Per questa ragione – ha aggiunto l’assessore Del Trecco – abbiamo proposto un ordine del giorno in cui ‘prendendo atto che lo strumento del comparto, i piani attuativi, la realizzazione diretta, hanno consentito, a gran parte del territorio di Pescara, un rinnovo anche radicale, mediante la ristrutturazione e la rivalutazione del patrimonio immobiliare esistente, la costruzione di nuovi insediamenti con conseguente dotazione di spazi e aree verdi attrezzate, nonché punti di aggregazione, parcheggi e collegamenti viari’, e penso alla zona di Borgo Marina nord, o anche ad alcune superfici limitrofe alla Ferrovia; ‘purtroppo nonostante le possibilità di utilizzo dei diversi strumenti urbanistici, la parte più a ovest della città resta ancora una zona periferica di tipo industriale-residenziale che non riesce a stimolare imprese a investire per portare a un effettivo progetto di riqualificazione. Un progetto che preveda sia il recupero dei capannoni esistenti e inutilizzati, sia la realizzazione dei comparti che restano invece aree abbandonate’, e allora, abbiamo ‘impegnato sindaco e giunta a valutare e studiare sistemi urbanistici edilizi alternativi a quelli vigenti, finalizzati ad armonizzare le esigenze dello sviluppo e della riqualificazione delle zone situate a ovest del territorio di Pescara con le effettive possibilità di sfruttamento edificatorio e di valorizzazione commerciale delle aree private interessate, sempre nel rispetto degli standard previsti dall’attuale Piano regolare Generale’. E anche l’ordine del giorno è stato approvato dall’Aula, dando ampio mandato alla giunta per entrare in una fase di piena operatività”.

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