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Apprendiamo dall’articolo odierno pubblicato su un quotidiano locale (Il Centro, articolo a firma di Cinzia Cordesco) dello stato di abbandono in cui versa il parco Di Cocco, posto a noi molto caro, per aver ospitato ben sette edizioni dell’IndieRocketFestival (2009 e 2010 e poi dal 2015 al 2019).

Nel servizio si riferisce di abbandono e scarsa cura del verde pubblico, nonché di mancanza di giochi per bambini, fino alle fontanelle chiuse e a sporcizia e incuria generali.

“Ci spiace ovviamente che il parco versi in queste condizioni – commentano gli organizzatori dell’IndieRocket Festival -. Abbiamo sempre goduto di quest’area per innescare processi virtuosi che portassero proprio ad una gestione diversa di questi spazi. Nonostante gli sforzi profusi da tutte le amministrazioni comunali, manca ancora una politica di reale valorizzazione del parco. Inoltre i primi fruitori, viste le condizioni attuali, dimostrano purtroppo una grande mancanza di educazione civica. Del resto, sono le stesse condizioni nelle quali lo troviamo quando entriamo per il festival. Allo stesso tempo ci preme ricordare come in tutte le occasioni in cui ci è stato concesso per lo svolgimento dell’evento, trovandolo in condizioni mediocri, l’abbiamo sempre riconsegnato assolutamente meglio, pulendo tutte le aree e non lasciando alcun segno del passaggio del palco e delle persone. Lo abbiamo fatto per poter offrire un’alternativa e diffondere buone pratiche, che hanno dato immensi risultati”. 

“Ogni volta che abbiamo usato il parco lo abbiamo fatto per dare un servizio in più alla collettività nonché sensibilizzare all’uso consapevole di un’area verde così importante. IRF utilizza il parco in maniera sostenibile e socialmente utile. Così facendo si conserva bene ed è produttivo, quando non viene utilizzato ed è lasciato all’abbandono come succede dai giorni successivi al festival in poi, arriva a uno stato di degrado e di pericolosità tale come descritto nel servizio” aggiungono dall’IndieRocket.

L’ultima edizione dell’IRF, dal 28 al 30 giugno scorsi, ha fatto registrare la presenza di oltre 10mila persone, provenienti dall’Italia e dall’estero, inserendo il nome della città di Pescara in un circuito internazionale.

“Tre giorni nei quali abbiamo vissuto in armonia con il parco accogliendo famiglie, giovani e giovanissimi, nel totale rispetto della natura intorno” aggiungono gli organizzatori, “ci auguriamo che manifestazioni come la nostra possano essere uno stimolo e un esempio al buon utilizzo degli spazi pubblici, verdi o meno, e si possa dare vita ad un tavolo tra cittadini, istituzioni ed operatori culturali per trovare soluzioni concrete e tangibili per innescare un processo virtuoso e condiviso da tutti”.

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