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Stamattina abbiamo voluto fare una conferenza a Bussi per rivendicare un risultato: la dichiarata volontà di riprendere le attività di messa in sicurezza sul sito della discarica ferme dal 2018, manifestata da Edison in una lettera giunta ieri al Ministero e alle autorità che arriva a fronte della nostra presa di posizione sullo stato del capping che copre parte dei materiali inquinanti, che durante un sopralluogo a fine novembre avevamo visto lacerato su più punti. Alla scoperta è seguita la segnalazione che ho inviato il 25 novembre al Ministero dell’Ambiente, ai Carabinieri forestali, Arta, Edison, Solvay e Comune di Bussi, per chiedere sostanzialmente due cose: notizie e ripristino dello stato del geotessile del capping e sul perché fosse in quelle condizioni e anche la rimessa in funzione del pompaggio a valle della discarica 2B che ci risultava fermo. Bene alla nostra missiva è seguita una pronta azione del Ministero e della polizia provinciale che ringrazio e ieri si è aggiunta la risposta di Edison, che agirà come richiesto e per farlo ha chiesto al Ministero tutti gli elaborati di queste misure di emergenza per la sistemazione. In questa situazione di forte ritardo, che vede alcune misure di sicurezza mancare addirittura dal 2007, sono passati 12 anni, la nostra azione ha permesso di ripristinare la funzionalità di quelle già adottate e noi vogliamo condividere questa notizia con la comunità, ribadendo che continueremo a lavorare fuori e dentro la Commissione di inchiesta regionale per essere da pungolo, ma anche per rivendicare l’importanza del tema ambientale che deve tornare a muovere l’orgoglio degli abruzzesi.

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