Il Festival Jazz ha compiuto 50 anni e per festeggiarlo, l’Ente Manifestazione Pescaresi ha voluto un realizzare “1696-2019: 50 anni di Pescara Jazz”, libro costellato di immagini epocali recuperate dagli archivi dell’Ente e pubblicate rigorosamente in bianco e nero.
A presentare il volume, oggi in Sala Giunta c’erano il Sindaco Carlo Masci, il Presidente del Consiglio Regionale Lorenzo Sospiri, il direttore dell’E.M.P. Angelo Valori, gli assessori alla Cultura Mariarita Paoni Saccone e allo Sport, Alfredo Cremonese, i quali hanno illustrato il percorso di un festival nato in un periodo di grande fermento culturale nel quale però occorreva avere una spinta visionaria per proporre una manifestazione in una città in piena crescita urbanistica e sociale. Presente anche il vicesindaco Gianni Santilli .
Il sindaco Carlo Masci ha voluto ringraziare Lucio Fumo, fondatore del Festival e vera anima di un festival che ha saputo attrarre i più importanti artisti di questa particolare proposta musicale sulle rive dell’Adriatico.
“Il Festival Pescara Jazz – ha ricordato il sindaco – è la prima manifestazione del genere in Italia e pur essendo stata scavalcata per importanza da altri festival nati negli anni seguenti, mantiene con orgoglio la sua primogenitura e deve ritrovare quello scambio sinergico tra idee e istituzioni che possono farlo di nuovo decollare. Pescara è sempre stata una città dai grandi slanci nelle arti visive, nell’arte contemporanea, nella musica e nello sport e bisogna lavorare per recuperare una identità che appartiene al DNA di questa area urbana.”
Il direttore dell’EMP Angelo Valori ha voluto ringraziare il fotografo Paolo Sammarone e Roberto Sala curatore del progetto grafico, per poi ricordare che l’EMP è un ente morale nato nel 1950 con lo scopo di ricostruire Pescara non solo materialmente ma anche moralmente e intellettualmente.
“Nei suoi 69 anni di attività – ha precisato Valori – l’Ente ha tessuto la sua tela creando valori simbolici, aggregazione sociale e benessere per i cittadini e i turisti, a partire proprio dal Pescara Jazz.
Il presidente del Consiglio Regionale si è detto onorato di aver potuto finanziare direttamente questa pubblicazione e crede nella possibilità di risalire la classifica degli eventi jazzistici italiani attraverso il lavoro di squadra delle istituzioni. Tra le tante linee di azioni vi sarà anche quella di una rivisitazione del luogo fisico in cui si tiene il Festival, con l’ipotesi di copertura del Teatro d’Annunzio dopo un vero e proprio lifting della struttura.
Il volume, curato da Angelo Valori, raccoglie, oltre alle 260 fotografie, contributi prestigiosi di coloro che sono stati vicini al Pescara Jazz e dunque in grado di trasmettere emozioni e suggestioni di questo evento che da 50 anni allieta l’estate di Pescara.
“Il 2020 per Pescara sarà sicuramente l’anno delle aree di risulta, del Parco Nord, dell’ex Cofa e credo che tra i 750milioni di euro di fondi strutturali ci siano margini per trovare, tra le obbligazioni giuridicamente vincolanti, scadenza dicembre 2021, anche uno spazio per la riqualificazione del Teatro d’Annunzio prevedendo anche la sua copertura amovibile, in modo da dotare Pescara di una struttura moderna, utilizzabile 12 mesi l’anno. Un’opera che camminerà di pari passo con il rilancio del Festival Pescara Jazz, una delle più gloriose e antiche manifestazioni mondiali di settore, al quale restituiremo quell’attenzione istituzionale che merita, anche con un aumento del supporto regionale”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri intervenendo alla conferenza stampa di presentazione del volume sui primi 50 anni del Pescara Jazz, indetta dal Direttore dell’Ente Manifestazioni Pescaresi Angelo Valori, alla presenza, tra gli altri, del sindaco Carlo Masci, e degli assessori comunali Alfredo Cremonese, Grandi Eventi, e Maria Rita Paoni Saccone, Cultura.
“La Regione Abruzzo ha voluto sostenere la pubblicazione acquistando copie di cui faremo omaggio ai nostri ospiti istituzionali, per tre ordini di motivi – ha detto il Presidente Sospiri -: innanzitutto per la straordinaria qualità del volume in cui ci sono testimonianze fotografiche uniche, che ci aiutano a ripercorrere gli anni gloriosi che hanno visto presenti a Pescara alcune delle star di fama mondiale del mondo del jazz, facendo emergere come il Festival Pescara Jazz sia stato uno degli eventi più importanti di jazz d’Italia e d’Europa, una rassegna che con il passare del tempo, anche a causa della contrazione degli aiuti da parte degli Enti, ha perso un po’ di smalto permettendo ad altri eventi di guadagnare terreno. Il secondo motivo è proprio il ricordarci che dobbiamo sostenere il Festival del Jazz per riscalare le classifiche e consentirgli di tornare a essere quello che mia madre mi raccontava, ovvero il cuore degli eventi internazionali e dedico questa pubblicazione proprio a lei, che da bambino mi narrava degli splendidi concerti cui andava, della sua Pescara e di una gioventù che sognava in grande. Infine, terzo elemento, la pubblicazione ci ricorda che un grande Festival del jazz ha bisogno di una grande struttura accogliente che ne sia all’altezza, ovvero il rilancio della rassegna dovrà accompagnarsi a una ristrutturazione del teatro stesso, prevedendo anche una funzionalità tecnologica moderna. E allora penso che il 2020 sarà l’anno di grandi opere, dall’ex Cofa al Paco Nord alle aree di risulta, trovando, tra i fondi Masterplan che ci impongono di contrarre obbligazioni giuridicamente vincolanti entro dicembre 2021, anche un margine finanziario per il teatro d’Annunzio, progetto da presentare nel secondo semestre del 2020, insieme a un aumento, nella finanziaria 2020, di risorse destinate al Festival. Pescara ha bisogno di un Teatro d’Annunzio utilizzabile 12 mesi l’anno, che possa essere coperto in inverno, ed è molto più semplice che pensare di costruire un teatro nuovo che oggi non avrebbe neanche la sostenibilità economica a fronte della vicinanza del Marrucino. Il nostro obiettivo è quello di realizzare il combinato disposto di dare un polo espositivo coperto nel piazzale Michelucci, dell’Aurum, e uno spazio culturale copribile al d’Annunzio, peraltro in una città che, unico caso al mondo, ha dato i natali a due personaggi come d’Annunzio e Flaiano, elementi che ci possono permettere di realizzare il più grande distretto culturale del centrosud Italia. Il costo per piazzale Michelucci – ha anticipato il Presidente Sospiri – ammonta a circa 1milione 500mila euro; per il Teatro d’Annunzio parliamo di circa 3milioni di euro che comprenderanno anche la rivisitazione complessiva della struttura, del palcoscenico e delle quinte”.