“Non consentirò a nessuno di fare propaganda sulle case popolari.
Se lo metta bene in testa Marsilio e tutta la Giunta di centro destra.
In Regione abbiamo una legge, che ho emendato io stesso, che è efficace e
stringente verso chi delinque all’interno delle case popolari. Il
problema è che questa legge non viene applicata perché Regione Abruzzo
non ha attivato nessun protocollo che metta gli organi preposti in
condizione di poter agire. Nelle case popolari non ci sono terroristi o
manifestanti che bruciano le bandiere ma spacciatori, ladri e criminali
violenti. Venga con me Marsilio nelle periferie e si renderà conto che
non servono nuove leggi ma solo l’applicazione di quelle esistenti”. Il
lapidario commento arriva dal Vice Presidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari
alla vigilia della discussione della legge del centro destra sulle Ater
che, tra le altre cose, prevede l’inserimento dei reati di terrorismo e
vilipendio alla bandiera tra quelli punibili con lo sfratto per gli
assegnatari.
“Marsilio presenterà una legge
inefficace per gli sfratti forse con il solo obiettivo di fare
propaganda. La legge già c’è ed è la 96/96 che prevede, per chi usa
l’abitazione popolare per commettere atti illeciti, l’immediato sfratto e
l’impossibilità di vederla riassegnata. Nella scorsa legislatura ho
lavorato affinché oltre all’abitazione venisse ampliata l’area anche
agli androni e ai locali attigui, cercando di colpire tutti quegli
spacciatori che si posizionano sotto ai portoni e che nascondono la
droga, per esempio, nei locali caldaia dello stabile. La legge quindi è
completa e se il presidente Marsilio vuole aggiungere a reati già
inseriti quello di terrorismo e vilipendio alla bandiera lo faccia, ma
per farlo non serve un’altra legge. Quello di cui si sente l’urgenza,
piuttosto, è un protocollo che metta in comunicazione le forze di
polizia e magistratura con Ater e sindaci, affinché questi ultimi
vengano a conoscenza dei nominativi dei condannati che vivono in una
casa popolare, e successivamente attivare l’ingiunzione di sfratto
applicando la 96/96. Inutile quindi la legge sulle case popolari se non
viene applicato un provvedimento che obblighi la magistratura a
comunicare le condanne degli assegnatari ai sindaci. Dopo 6 mesi di
governo è inammissibile che un simile protocollo non sia stato attivato –
incalza Pettinari – Come è inammissibile che non ci sia un completo
censimento dei condannati tra gli assegnatari e che non venga dato il
sostegno economico necessario alle Ater per attuare controlli serrati.
La mancanza di fondi non permette neanche il censimento reale degli
occupanti abusivi, che per il 70% sono quelli che commettono atti
criminosi. Marsilio aveva promesso che queste persone sarebbero state
cacciate, ma per ora non si è visto nulla se non qualche sfratto ai
danni di poveri pensionati ultra 70enni che per povertà non hanno potuto
mettersi in regola con gli affitti. E’ questo il concetto di sicurezza
di Marsilio? Fare il potente con i deboli e il debole con i potenti? Io
nel dubbio lo invito a venire con me nelle case popolari a vedere cosa
realmente accade in quartieri come Rancitelli, Fontanelle, Via
Rigopiano, Borgo marino sud e San Donato. Si accorgerà che di bandiere
lì non c’è nemmeno l’ombra e che i problemi reali sono altri!”.