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“La mia cultura personale, famigliare e lavorativa ha sempre portato a confrontarmi con la disabilità. Conosco direttamente le problematiche che le famiglie si trovano ad affrontare nel quotidiano e ritengo che la scuola abbia il compito di sostenere i diversamente abili e ancor di più le istituzioni pubbliche come il Comune. Mi colpiscono e mi rammaricano, pertanto, le dichiarazioni rilasciate dalle sigle sindacali in merito all’assistenza scolastica specialistica prevista dalla legge 104/1992, perché non corrispondono al vero”. È il commento dell’Assessore alla Pubblica Istruzione, Carla Di Biase, alle affermazioni diffuse dai sindacati sull’assistenza specialistica dei diversamente abili garantita dal Comune di Chieti.

«Dal 16 settembre, data di inizio del nuovo anno scolastico così come stabilito dalla Regione Abruzzo – specifica l’Assessore Di Biase il Comune di Chieti, per il tramite della Società Chieti Solidale, ha garantito l’assistenza scolastica agli alunni diversamente abili che fruiscono della legge 104 comma 3. Discorso diverso è quello attinente al comma 1 della stessa legge per il quale si è deciso, in accordo con i dirigenti, di riorganizzare il servizio in base alle prioritàQueste ultime, in particolare, saranno rilevate dalle schede che le stesse scuole ci forniranno, selezionando i casi in cui è sufficiente l’insegnante di sostegno, quelli in cui può intervenire il docente di potenziamento e, infine, dove è necessario l’intervento dell’assistente educativo. I dati forniti dai dirigenti scolastici, sovrapposti a quelli prodotti dal Comune, metteranno in evidenza le necessità.

Tale modus operandi – prosegue l’Assessoreè stato illustrato questa mattina alle stesse mamme che, giustamente preoccupate, mi hanno contattata e ho ricevuto in assessorato. Ulteriori chiarimenti, inoltre, verranno forniti nel corso dell’assemblea pubblica convocata per il giorno 20 settembre al “Centro Ragazzi 2000” a cui parteciperò con documenti e numeri alla mano.

Mi dispiace oltremodo – conclude l’Assessore che intorno ad una problematica così delicata, che vede il coinvolgimento di chi soffre e combatte ogni giorno per vedersi riconosciuti i diritti elementari, si sia creato un ingiustificato allarmismo: alle sigle sindacali che mi avessero chiesto chiarimenti avrei potuto fornire ogni dettaglio in qualsiasi momento, così come fatto con le Onlus e le associazioni soggetti autistici e diversamente abili, i cui presidenti sono totalmente in linea nel definire priorità e metodo lavorativo. L’obiettivo da raggiungere è il perfetto equilibrio tra le esigenze degli alunni con disturbi specifici e il principio di efficienza delle risorse investite dai Comuni».

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