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La Giornata europea della Cultura Ebraica, dopo 20 anni, domenica sarà celebrata anche a Pescara grazie alla volontà del Sindaco Masci

Pescara , domenica 15 settembre, alle ore 11, si appresterà a vivere un’altra prima assoluta nella sua centenaria storia cittadina. Per la prima volta infatti ospiterà la XX giornata europea della cultura ebraica, che dal 1999 si tiene in varie città italiane ma mai in Abruzzo.

Questa mattina, nella sala San Cetteo del Comune di Pescara, il sindaco Carlo Masci ha presentato “CULTURA EBRAICA, PIACERE DI CONSCERSI – RADICI EUROPEE ED ITALIANE DEGLI EBREI IN ABUZZO”, evento promosso dall’UCEI (Unione delle Comunità ebraiche in Italia), dall’AJC (American Jewish Committee) e dal Comune di Pescara. A illustrare il programma è stato l’Avvocato Federico Gentilini, Coordinatore Educals (Educational Agreement for Landscapes’Sons), il quale ha illustrato il programma del 15 settembre nella quale interverranno Lisa Palmieri Billing, Rappresentante Italiana dell’American Jewish Committee e di Collegamento presso la Santa Sede, Amy Rosenthal, giornalista per Times of Israel e consigliere del Guarini Institute for Pubblic Affairs John Cabot University, Roma e Marco Patricelli, storico e giornalista.

Il sindaco di Pescara,nell’occasione, consegnerà alla rappresentante italiana dell’American Jewish Committee una pianta d’ulitvo donata da Confagricoltura Abruzzo con il saluto del Direttore Camillo Colangelo, come simbolo di pace che unisce, da secoli, generazioni di ebrei e cristiani nel patrimonio dei paesaggi d’Abruzzo. La pianta sarà messa a dimora nel giardino pubblico in Piazza Italia.

Federico Gentilini ha brevemente illustrato le linee generali del convegno incentrato sulla riscoperta di un territorio ricco di patrimonio materiale e immateriale.

“Forse pochissimi sono a conoscenza delle origine ebraiche di un patrimonio fortemente identitario dell’Abruzzo – ha sottolineato Gentilini  – come i Travocchi. Dopo il disastroso maremoto del 1627 che colpì la costa abruzzese in tantissimi fuggirono da queste zone devastate dalla furia del mare. Furono chiamati dei falegnami e funai ebrei del ceppo Safardita, originari del Portogallo, che decisero di costruire queste antiche macchine della pesca per adattare la loro cultura agricola all’economia del mare. Portarono con loro anche limoni e altri agrumi dando inizio di fatto alla produzione di quell’olio agrumato che oggi è un vanto della costa dei trabocchi. E se oggi in molti dialetti abruzzesi l’arancio viene chiamato “Portogallo” lo si deve soprattutto  alla comunità ebraica che si stabilì lungo le coste per trasformarsi in agricoltori-pescatori.”

Il sindaco Carlo Masci ha sottolineato che l’iniziativa assume un carattere importante e simbolica : “Questo rapporto che noi  vogliamo stringere con i rappresentanti della cultura ebraica in Italia lo ritengo fondamentale per lo sviluppo delle relazioni perché le nostre radici sono le radici giudaico-cristiane, noi abbiamo una tradizione che  è  quella che poi ha creato il mondo moderno  fatto anche di tolleranza, di attenzione ai più deboli, di rapporti di pace, della cultura del bello perché  questa tradizione che si è sviluppata nelle democrazie europee dimostra di aver saputo creare situazioni che rappresentano la cultura mondiali ai massimi livelli. Abbiamo colto l’occasione della XX Giornata europea della cultura ebraica per inserirci con questa iniziativa che potremo definire un gesto di pace, di fratellanza, di forza interiore di rapporti tra i popoli. A Pescara l’iniziativa avrà anche il gesto simbolico della piantumazione dell’olivo del giardino antistante il Palazzo di Città”.

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