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L’iter legislativo sulla Nuova Pescara fissa delle tappe ben precise. Entro il 31 marzo 2020, l’Assemblea costitutiva dovrà inviare la prima relazione sullo stato del processo di unione delle funzioni e dei servizi ed entro il 31 marzo dell’anno successivo la relazione conclusiva su cui i Consigli comunali potranno trasmettere le proprie determinazioni. Un lavoro complesso e articolato, che rappresenta un unicum legislativo sul panorama nazionale, in base al quale i tre Comuni interessati saranno tenuti ad attivare entro due anni dall’entrata in vigore della legge, cioè entro l’agosto 2020, sia le forme di collaborazione istituzionalizzata e cooperazione, sia di razionalizzazione ed esercizio associato di funzioni comunali, inclusa la gestione dei servizi essenziali: pianificazione territoriale e urbanistica, trasporto pubblico locale, servizi scolastici, politiche sociali promozione turistica, gestione rifiuti, etc.

Un lavoro di allineamento ed armonizzazione, che se non approcciato seriamente nei tempi adeguati rischia di generare situazioni paradossali e penalizzanti i cittadini dei comuni più virtuosi. Affinché si generino concretamente economie di scala e miglioramento nell’erogazione del servizio, è necessario che si mettano in campo tutte le risorse umane e finanziarie messe a disposizione. Invece già rischiamo di perdere in primi 300 mila euro previsti dalla Regione per il 2018. Un anno consumato invece dietro alle campagne elettorali che ha prodotto un nulla di fatto. Ricordiamo che decorsi i termini previsti (2022 prorogabili al 2024) correremo il rischio di un intervento sostitutivo della Regione con un commissario ad acta che provvederà agli adempimenti previsti e disattesi.  Ed anziché convocare, come da noi chiesto in Commissione Affari istituzionali, una commissione competente per materia, prevista dalla normativa, in seno all’Assemblea costitutiva, o avvalersi di comitati tecnici integrati da funzionari comunali ed esperti, si continua a ribadire la contrarietà al processo, mettendo addirittura in discussione l’accoglimento dell’esito referendario. Più volte in occasioni pubbliche, il nostro Presidente del Consiglio Comunale (che dovrebbe avere un ruolo di terzietà ed imparzialità, finalizzato essenzialmente a garantire il regolare funzionamento dell’Assemblea cittadina, senza entrare nell’agone politico) ha espresso la propria opinione contraria alla nascita della Nuova Pescara, peraltro asserendo di rappresentare il pensiero della maggioranza che governa la città di Montesilvano.

Già nel corso dell’insediamento del Consiglio, il giorno della sua elezione, ha espresso tale pensiero, richiamato dal nostro capogruppo PD all’esercizio della sua funzione di garante ed a non occuparsi di temi che vedono direttamente coinvolte le forze politiche in ottica di confronto, anche serrato. Inoltre, anche nelle riunioni della Commissione Consiliare Affari Istituzionali è tornato a ribadire la sua contrarietà alla nascita della nuova realtà sovrametropolitana ed anche in tali circostanze gli è stato fatto notare come fossero stati inopportuni i suoi interventi in merito. Nei giorni scorsi, infine, si è superato, proponendo addirittura di rifare il referendum da cui è scaturita la decisione popolare della nascita della Nuova Pescara, cui peraltro è seguito un iter legislativo regionale.

E’ appena il caso di ricordare al Presidente del Consiglio Comunale che la volontà popolare è sovrana (a meno che egli non pensi veramente, come ha ipotizzato in un’intervista a mezzo stampa, che i cittadini non siano in grado di decidere secondo coscienza e volontà poichè “poco lucidi”, sic!); se così è, allora, seguendo il suo ragionamento, perché non rifacciamo anche le elezioni del Consiglio Comunale di Montesilvano che si sono tenute contemporaneamente a quelle europee e pertanto è probabile che i cittadini siano stati tratti in errore dalla doppia scheda?

Invitiamo il Presidente, quindi, piuttosto che a proseguire su questa bizzarra strada a non esprimere più questa posizione inopportuna ed inutile, almeno pubblicamente e di adoperarsi per quanto di sua competenza affinché il percorso iniziato sia portato a compimento e che la città di Montesilvano possa recitare in esso un ruolo da protagonista.

Ci sono Commissioni insediate che stanno lavorando, le altre due città (in una delle quali, Pescara, c’è un’Amministrazione di centro destra come a Montesilvano) sono fortemente impegnate perché il ruolo da loro giocato sia di arricchimento, di creazione di opportunità e in ogni caso di prospettive migliori per la municipalità che rappresentano, nello spirito peraltro delle aggregazioni, in un mondo globale, che si apre e non rimane chiuso nelle mura della sua piccola realtà.

Si è altresì costituita l’Associazione Nuova Pescara tra vari soggetti del mondo produttivo e sociale, che – in seno ad una Commissione Consiliare del Comune di Pescara (Statuto) – sta mettendo a punto diversi interventi nella direzione voluta dalla gente, percorso che – a dispetto di quanto pensa ed esprime il Presidente De Vincentis – è oramai ineludibile.

Montesilvano, oltretutto, nel percorso di costituzione della Nuova Pescara può e deve valorizzare le sue peculiarità: ad esempio la vocazione al turismo, che ben può essere implementata dalle molteplici strutture alberghiere esistenti, abbinata ad un crescita del polo culturale (attraverso eventi da organizzare al Palacongressi), la gestione dei servizi sociali, che Montesilvano gestione con la sua Azienda Speciale e altro ancora.

Quindi, in estrema sintesi, piuttosto che remare nella direzione di tentare “un colpo di mano”, pensando anacronisticamente e in maniera contraria al quadro normativo già delineatosi di tornare indietro, l’Amministrazione Comunale di Montesilvano si attivi per svolgere, nel percorso già intrapreso da altri e che prosegue con iniziative varie, un ruolo attivo, centrale ed indirizzato nella direzione di valorizzare le peculiarità del nostro territorio: non ha senso, infatti, continuare a remare contro, non partecipare alle iniziative e restare indietro rispetto a decisioni che possono essere assunte con notevole pregiudizio della nostra comunità.  

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