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Mentre si accende lo scontro politico sul riordino della rete ospedaliera, da un mese e mezzo almeno c’è assoluto silenzio, di maggioranza e opposizioni, su di un regalo che la Giunta Marsilio sta facendo alle cliniche private abruzzesi. A denunciarlo è Rifondazione Comunista

Mentre imperversano le polemiche sul riordino della rete ospedaliera notiamo che in Abruzzo regna il silenzio da parte di maggioranza e opposizioni in Consiglio Regionale rispetto alla modifica delle regole per le cliniche private.

La nuova giunta è partita con un regalo alla sanità privata. Già con la giunta D’Alfonso si erano riallargati i cordoni della borsa. Ora si torna all’antico. Passati 10 anni da Sanitopoli abbiamo la sensazione che sia pienamente ritornata la subalternità della politica ai privati che combattemmo quasi sempre isolati ai tempi dei piani sanitari definiti a tavolino con i titolari delle cliniche.

Con la delibera di giunta numero 348 del 18 giugno scorso si allentano le regole che erano state a suo tempo fissate. Le cliniche le avevano impugnate davanti alla giustizia amministrativa ma avevano perso il 6 giugno al Consiglio di Stato. Ma il 18 arriva la delibera della giunta Marsilio nel silenzio generale. Neanche una conferenza stampa per presentarla e spiegarne contenuti e ragioni.

Sulla delibera non si sono registrate prese di posizione delle opposizioni in Consiglio. Viene da domandarsi : PD e M5S sono distratti, non l’hanno letta o la condividono?

Non vi sono stati nemmeno tavoli di confronto con organizzazioni sindacali. Eppure la materia è assai importante per le cittadine e i cittadini abruzzesi.

Facciamo presente che:

– nella delibera 348 viene cancellata una norma utile per la trasparenza e il controllo come l’obbligo per le cliniche di fornire alle Asl i dati giornalieri sui ricoveri e sulle dimissioni dei pazienti;

– viene prevista una normale oscillabilità del 20 per cento del fatturato che non ha più carattere “occasionale ed eccezionale”, si aumentano prestazioni e basta senza “motivate esigenze” e senza dover richiedere l’autorizzazione della Asl.

Già oggi l’invalicabilità del tetto di spesa annuo è pura utopia. I tetti di spesa vengono sistematicamente travalicati e quando le ASL fanno opposizione ai pagamenti, i giudici riconoscono sempre il credito vantato.

Il venir meno dell’autorizzazione a travalicare il tetto mensile (con la scusa di snellire le procedure amministrative) associato alla caduta dell’obbligo per le cliniche di fornire alle Asl i dati giornalieri sui ricoveri e sulle dimissioni dei pazienti è un lasciapassare per comportamenti non virtuosi e al rapido superamento del budget assegnato.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

Marco Fars, segretario regionale Rifondazione Comunista – Sinistra Europea