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“Mi sono candidato per essere l’ultimo sindaco di Pescara. E’ l’ultima volta che si vota per l’elezione del sindaco e del Consiglio comunale. La prossima volta lo faremo, insieme a Spoltore e Montesilvano, con la ‘Nuova Pescara’. Noi siamo la più grande coalizione civica che si sia mai presentata per il Comune di Pescara. Noi siamo l’unica vera novità. Il resto sono le parole e le promesse di sempre. La città ha smesso di correre da diversi anni e deve tornare a farlo. E’ il nostro progetto ciò di cui Pescara ha bisogno in questo momento”. Lo ha detto il candidato sindaco per il polo civico ‘Faremo Grande Pescara’, Carlo Costantini, nel corso della conferenza stampa per la presentazione delle liste che lo sostengono in vista delle elezioni del 26 maggio.

All’iniziativa, nella sala Commissioni del Comune, oltre all’aspirante primo cittadino erano presenti alcune decine di candidati. Tre le liste a sostegno di Costantini – Faremo Grande Pescara, Nuova Pescara e Città del Futuro – che rendono il polo civico la seconda coalizione più grande tra quelle in corsa. Oltre 70 i candidati, di cui 31 di sesso femminile. Una squadra che è espressione della società civile: cittadini, professionisti, insegnanti, studenti, commercianti, impiegati.

“Abbiamo deciso di chiamarci Polo Civico ‘Faremo Grande Pescara’ – ha detto Costantini – perché noi l’abbiamo ideata nel 2011, noi abbiamo promosso il referendum, noi l’abbiamo vinto insieme al 71% dei pescaresi e noi faremo la ‘Nuova Pescara’, la prima ‘Città del Futuro’ in Italia. I candidati, tutti espressione della società civile e scollegati da vincoli di appartenenza a partiti, testimoniano meglio di qualsiasi parola la forza della proposta di governo e di cambiamento della città che abbiamo presentato agli elettori di Pescara”.

“E’ un momento storico per la nostra città – ha osservato il candidato sindaco – che per la prima volta si presenterà ai tavoli nazionali ed europei con l’autorevolezza di chi ha avuto la forza ed il coraggio di proiettarsi nel futuro, non solo in termini di capacità progettuale, ma anche in termini di semplificazione della vita politico-amministrativa della nostra Comunità”.

Costantini, ricordando che è l’ultima volta che si vota per l’elezione del sindaco e del Consiglio comunale di Pescara, ha poi sottolineato che, dopo la nascita della nuova città “avremo un sindaco, invece di tre, una giunta, invece di tre, un consiglio comunale, invece di tre, un direttore generale, invece di tre, un segretario generale, invece di tre, diverse decine di portaborse in meno. Ma soprattutto – ha detto – avremo le stesse regole per pianificare lo sviluppo urbanistico, per realizzare un sistema della mobilità urbana sostenibile di tutta l’area, per organizzare i servizi, per accedere agli asili nido e persino per scegliere il medico di base o il pediatra per i nostri figli”.

“I partiti – ha proseguito – hanno ingessato lo sviluppo di Pescara negli ultimi anni e dicono oggi a Pescara l’esatto contrario di quello che dicono a Montesilvano e Chieti. Si pensi, ad esempio, al Dea di II livello a Pescara, come pure al progetto di fusione di Pescara, Montesilvano e Spoltore. Ora Pescara deve dimostrare di sapere superare il proprio recente passato, maturando finalmente la consapevolezza della propria grandezza e del ruolo strategico che nei prossimi anni potrà svolgere nello sviluppo del medio Adriatico”.

“Dietro il progetto del polo civico ‘Faremo Grande Pescara’ e la fusione dei tre comuni – ha detto ancora il candidato sindaco – c’è una nuova idea di città, c’è l’unica reale e concreta prospettiva di cambiamento, ci sono decine di milioni di euro di maggiori trasferimenti dallo Stato e di tagli ai costi della politica che possono cambiare il destino della nostra comunità”. “Il resto sono le parole e le promesse di sempre. Quelle di chi ad ogni appuntamento elettorale si ripresenta pensando di poter cancellare il proprio passato e le proprie esperienze di governo della Città e della Regione parlando del futuro – ha concluso Costantini – senza però avere prima spiegato perché le promesse di oggi non sono state realizzate ieri”