Goleada contro la neo-promossa Salernitana, fanalino di coda del torneo, ma mai abbassare la guardia in un torneo lungo e difficile come la Serie A, in particolare nel Girone B. Lo sa bene il Montesilvano Femminile di coach Francesca Salvatore che a 7 giorni dal possibile aggancio alla Lazio (il 14 le aquilotte riposano, le abruzzesi hanno un turno agevole tra le mura amiche del PalaRoma) è chiamato ad un nuovo acuto per continuare la rincorsa al vertice.
Anche la prossima gara in casa della matricola Vis Concordia Morrovalle, dunque,e non dovrebbe presentare problemi, ma il Montesilvano è una squadra troppo esperta per commettere questo genere di errori valutazione. “La parola d’ordine è ancora una volta concentrazione – ha subito avvisato Mariangela D’Ambrosio. – Mancano poche partite al giro di boa e per noi sono tutte finali. Se speriamo nel titolo di campionesse d’inverno? Ci basterebbe andare in vacanza senza il pensiero di dover giocare altri match preliminari – ha scherzato la biancazzurra. – La verità è che dopo aver fatto tanto, sarebbe davvero un peccato perderci ora che sulla carta il calendario è più agevole”.
Già brillantemente superati, infatti, gli ostacoli Lazio, Portos, Olimpus e L’Acquedotto. “Ma questo vuol dire poco. Quest’anno il Montesilvano deve dimostrare qualcosa ogni domenica, un po’ come accadeva alle biancocelesti nella passata stagione: l’arrivo di Reyes e Ampi in un gruppo già consolidato ha alzato ulteriormente le aspettative su di noi e ogni avversaria ci aspetta sperando in uno sgambetto che dobbiamo essere brave ad evitare”. Il dribbling più difficile, ad oggi, è stato quello sulla sfortuna. “Al di là dell’apporto qualitativo del duo spagnolo appena citato, il contributo di queste persone eccezionali si vede soprattutto a livello mentale: in altre circostanze, davanti alle assenze prima di D’Incecco, poi di Bellucci e Guidotti, ci saremmo buttate giù. Invece da noi c’è sempre grande entusiasmo”. E a proposito di entusiasmo, impossibile non menzionare l’amichevole internazionale Italia-Olanda che ieri ha portato al PalaRoma circa 2500 persone, in occasione del decimo anniversario della scomparsa di Corrado Roma.
“E’ stata un’emozione fortissima far parte di un evento del genere – ha commentato D’Ambrosio.– Vedendo tutta quella gente ho pensato un po’ a quale potrebbe essere l’atmosfera nei giorni di Coppa: il parquet nero, tutto quel pubblico a tifare e tanti campioni ad un passo. Pur allenandoci ogni tanto con 3-4 degli azzurri, per noi si tratta sempre di bellissime emozioni: mi auguro che siamo arrivate ancora più dirette ai più piccoli, e in particolare alle giovani calcettiste italiane che tra qualche mese potrebbero indossare la maglia della Nazionale. E’ innegabile che la svolta al nostro campionato sia stata data dall’arrivo delle straniere: in Spagna o in Brasile vedi atlete piccolissime chiamare uno schema piuttosto che un altro su rimesse laterali o punizioni, in quei paesi si cresce masticando futsal. Noi siamo ancora distanti da questo tipo di cultura, ma spero che chi avrà la fortuna di poter avere esempi da seguire saprà farne tesoro