Un miniglossario contenente tutti i sinonimi del termine “Legalità”. Una ricerca sui grandi personaggi che nel corso della loro vita si sono battuti per la difesa e il rispetto dei diritti umani e quindi della legalità. Da Nelson Mandela a Gandhi, da Martin Luther King a Franca Viola, da Malala a Nasrin Sotoudeh, per citarne alcuni. Ci sono poi quelli che si sono spesi per la tutela del diritto all’istruzione. Sono più di 35 i progetti elaborati da sei scuole del territorio, gli Istituti comprensivi Troiano Delfico, Rodari, Silone, Villa Verrocchio e Ignazio Silone, il liceo scientifico D’Ascanio e l’Istituto tecnico Alessandrini, e presentati questa mattina, al Pala Dean Martin, durante “I giovani verso la cultura della legalità”, la giornata conclusiva del percorso formativo rivolto agli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado di Montesilvano, organizzata dal Lions Club Montesilvano in collaborazione con la Fondazione Premio Nazionale Paolo Borsellino, patrocinata dal Comune di Montesilvano e dalla Provincia di Pescara.
Variegati i mezzi espressivi scelti dalle scuole che attraverso il disegno, la street art, i video e anche la musica hanno raccontato la “loro legalità”.
I progetti sono stati esposti in sei stand di ciascuna scuola partecipante, allestiti nel foyer del Palacongressi, mentre nella gremita sala plenaria si è svolto il convegno a cui hanno preso parte, dopo i saluti istituzionali dell’amministrazione e del vicepresidente del Lions Club di Montesilvano Raul Martinotti, Lirio Abbate, vicedirettore de L’Espresso, Luciano Costantini, presidente del Tribunale di Siena e don Aniello Manganiello, parroco del quartiere di Scampia, coordinato dal docente Graziano Fabrizi.
«E’ straordinariamente importante che a Montesilvano si organizzino manifestazioni come queste sulla legalità – ha detto l’assessore alla Polizia Locale – ci riempie il cuore di gioia. Vuol dire che stiamo lavorando bene, con il coinvolgimento di questi eroi, così voglio definire gli ospiti importanti che sono con noi, e che ha permesso la realizzazione di un bellissimo progetto formativo per gli studenti. Qui abbiamo i ragazzi che sono il nostro futuro, saranno coloro che ci amministreranno, e far apprezzare loro il principio così importante della legalità è il modo migliore per onorare la memoria delle vittime delle mafie. La cultura della legalità parte anche da piccole cose, anche dal rispetto di un parcheggio per disabili, per esempio. Siamo orgogliosi, come amministrazione, di poter ospitare la giornata conclusiva. Grazie soprattutto a chi ha lavorato a questo progetto, studenti e docenti in primis. Grazie».
«I giovani hanno bisogno di messaggi forti, autentici, ma soprattutto hanno bisogno di noi adulti – ha spiegato don Aniello Manganiello, il sacerdote anticamorra -. Prima di chiedere ai ragazzi di essere rispettosi delle regole, di comportarsi bene, di coniugare la virtuosità nella loro quotidianità, dobbiamo essere noi a metterci in gioco, sul piano della legalità. Dobbiamo far capire che la legalità conviene, è una risorsa, mentre l’illegalità è un boomerang, per chi la commette e per la società. Non dobbiamo essere parolai ma testimoni. I ragazzi, oggi, cominciano a capire che per cambiare le cose non basta solo la critica ma bisogna lavorare in prima persona, senza delegare a nessuno. I nemici dei ragazzi su un percorso della legalità, oggi, sono quelli che non trasmettono speranze, che sostengono che nulla si può cambiare, che accettano di potersi impegnare per una raccomandazione, umiliando il valore della meritocrazia e dell’impegno. Sono quelli che non hanno il coraggio di dire anche dei no, ai giovani: a loro bisogna dire la verità».
Il progetto culminerà il 9 maggio prossimo, quando, sempre al Pala Dean Martin verrà esposta la Quarto Savona 15, l’auto della scorta di Giovanni Falcone.