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Le Politiche Attive sono la soluzione allo scollamento tra la domanda e l’offerta di lavoro attraverso l’utilizzo virtuoso di tre strumenti: ammortizzatori, formazione e collocamento, così da poter tutelare il lavoratore non solo sul singolo posto di lavoro, ma anche nel mercato del lavoro, nei settori e nei territori. Le politiche attive sono state al centro del dibattito del Convegno organizzato, oggi, dalla CISL a Pescara per presentare ed inaugurare il nuovo Servizio dello Sportello Lavoro in tutti i territori dell’Abruzzo e del Molise.Ai lavori sono intervenuti  Marco ALESSANDRINI, Sindaco di Pescara, Roberto TESTA Resp. ANPAL Servizi per il lavoro Centro Italia, Piergiorgio TITTARELLI Resp. Politiche del Lavoro Reg. Abruzzo, Piero FIORETTI Assessore alle Politiche del Lavoro Regione Abruzzo, Donato TOMA Presidente Regione Molise, Alessandra DI PIETRO Dirg.Scolastico Istituto Alberghiero Pescara, Don Antonio DEL CASALE Dir. Past.Soc.Lav. Arcidiocesi Pescara-Penne, Luciano LAPENNA Presidente ANCI Abruzzo, Pompilio SCIULLI Presidente ANCI Molise, Agostino BALLONE Presidente Confindustria Abruzzo, Celso CIONI Direttore Confcommercio Abruzzo, Giancarlo DI BLASIO Presidente Confartigianato Abruzzo, Pietro IACOBITTI Vice Presidente ConfCooperative Abruzzo. A Luigi SBARRA, Segretario Generale Aggiunto Nazionale, sono state affidate le conclusioni dell’iniziativa.         È difficile uscire da una crisi favorita dalla totale assenza degli investimenti, da una ricostruzione post sisma ferma~al palo da un mercato del lavoro caratterizzato dal lavoro nero, sommerso, precario, flessibile, da un utilizzo selvaggio dei contratti a termine e da un forte disallineamento tra necessità espresse dalle imprese e le qualifiche prodotte dal sistema educativo e formativo. Secondo una ricerca effettuata dalla CISL solo il 21% dei disoccupati e inoccupati si è rivolta ai Centri per l’Impiego (intermediando solo il 3% di chi cerca lavoro), mentre il 47% ha cercato occupazione attraverso la propria rete di conoscenti e politici, il 14% attraverso inserzioni, il 13% tramite Agenzie interinali e il 5% attraverso concorsi e selezioni.         Leo Malandra, Segretario Generale della Cisl AbruzzoMolise, nell’introdurre i lavori ha sottolineato l’importanza del ruolo e l’efficientamento dei Centri per l’Impiego nell’attuazione delle politiche attive. – “I due governi Regionali devono aprire, assieme all’ANPAL, sin da subito, un confronto per mettere in campo strumenti e metodologie a supporto della rete dei servizi diventando soggetti attivi nella sua costituzione.          “Grazie a questa iniziativa proponiamo, – ha dichiarato Antonio Scuteri, Segretario interregionale Cisl AbruzzoMolise, nella relazione introduttiva – al mondo del lavoro ed alle Istituzioni la costruzione di un “modello sussidiario” pubblico-privato che, attraverso la sottoscrizione di un Accordo Operativo di Collaborazione attiva ed immediata, miri ad allestire una comune “RETE dei Servizi per il LAVORO” di collocamento pubblico (Centri per l’impiego, Comuni, Università, Camere Commercio, Istituti scolastici), privato (Organizzazioni Sindacali, Associazioni datoriali, Enti Bilaterali, Agenzie per il Lavoro, Consulenti del lavoro) e le Istituzioni Ecclesiastiche. Un modello sussidiario pubblico-privato, a diffusione capillare in quanto effettivamente vicina ai luoghi di intermediazione tra domanda e offerta, che, con le attuali forme di sostegno al reddito, accompagna il lavoratore nei percorsi di inserimento o reinserimento al lavoro. L’auspicio è quello che la Rete diventi il sensore ed il gestore delle politiche attive del mercato del lavoro e, quindi, il propulsore per il rafforzamento della inclusione e coesione locale”. Di fronte alle trasformazioni del lavoro, dell’economia e della società il Sindacato deve garantire una nuova forma di tutela e di rappresentanza. In Abruzzo e in Molise la CISL ha avviato il progetto dello “Sportello Lavoro CISL”, un nuovo servizio per eliminare il lavoro nero, sommerso e precario, governare la flessibilità, migliorare l’occupabilità, far emergere il fabbisogno lavorativo per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e garantire ai lavoratori un lavoro sicuro, regolare, stabile, professionale. Lo Sportello ha il compito, attraverso servizi di consulenza di: accogliere, informare, assistere, orientare ed accompagnare al lavoro i giovani, le donne, i disoccupati, inoccupati, immigrati e categorie svantaggiate. L’obiettivo della CISL è quello di sostenere, lungo l’intero arco della vita, la persona, dall’età scolare, favorendo l’alternanza scuola-lavoro, alle successive tappe: università, accesso al mondo del lavoro, passaggio da lavoro a lavoro, mettendo sempre al primo posto i suoi bisogni e la sua tutela nel lavoro. “Lo Sportello Lavoro entra di diritto tra gli importanti e qualificati servizi che la nostra grande Organizzazione offre da sempre agli iscritti e alle loro famiglie con una diffusione capillare sul territorio.  La CISL crede il progetto, seppur ambizioso sarà fondamentale per ristrutturare il mercato del lavoro e ridare slancio alla nostra economia”.- ha sottolineato Malandra. “Lo scopo è quello di fare squadra perchè solo la sinergia di tutte le forze e di tutte le competenze, ad ogni livello, potrà costituire il volano per il superamento dell’attuale crisi lavorativa attraverso l’introduzione di modelli organizzativi innovativi. Chiediamo un reale spazio di confronto nella Commissione tripartita, in Molise e nella Commissione regionale politiche del lavoro, in Abruzzo. Sino a ieri la politica non ha capito ed ha ostacolato questo processo di rinnovamento oggi invece riteniamo, ancora più di ieri, che questa sia la strada da percorrere ed i tempi sembrano essere maturi. Ce lo impone, infatti, l’attuale situazione del mercato del lavoro e la diffusa consapevolezza che non esiste solo il posto fisso”, – ha concluso Scuteri. I lavori del Convegno sono stati chiusi dall’intervento di Luigi SBARRA, Segretario Generale Aggiunto della CISL Nazionale, che ha sottolineato come gli Sportelli sono un presidio di ascolto e di tutela per tutti. Braccia tese verso chi cerca di entrare nel mercato del lavoro, o vuole riqualificarsi migliorando la propria posizione.“Questo aspetto deve essere al centro del nostro impegno, tensione costante verso il prossimo. Che nei nostri operatori deve vedere non solo professionisti, ma volti umani. Questo è essere “sindacalisti dei servizi”. Vuol dire inserirsi nel solco dei valori fondanti della nostra Confederazione. E dare passione, cuore e cervello alle linee politiche che abbiamo tracciato lo scorso in occasione della Conferenza dei Servizi in rete. In quell’occasione  abbiamo indicato il perimetro di un mercato del lavoro in profondo e veloce cambiamento”. “Oggi Dobbiamo fare i conti con uno scenario in grande trasformazione. E da qualche mese anche in grande sofferenza, – continua Luigi SBARRA. Uno scenario che intercetta l’involuzione del ciclo internazionale ma è amplificato da provvedimenti sbagliati.Penso alla Legge di Bilancio, che taglia drammaticamente gli investimenti produttivi e sulle politiche occupazionali. E penso al Decreto Estivo, che ingabbia il mercato del lavoro mortificando il ruolo della contrattazione.L’occupazione è sempre più polverizzata e discontinua, diseguale.  Occupabilità e creazione di competenze sono gli obiettivi verso cui muovere la legislazione e gli investimenti del Paese. E’ questo il discrimine che definisce la nuova sfida di un mercato del lavoro sempre più “a clessidra”. Cioè polarizzato da una vasta area di occupazione “povera” a bassa qualificazione e una altrettanto grande “fame” insoddisfatta di alta specializzazione da parte delle aziende.  La frammentazione del lavoro è ulteriormente accelerata dalle spinte della Quarta rivoluzione industriale.  Viviamo in anni travolti dalle dinamiche della digitalizzazione, dell’automazione, dell’impresa e del lavoro “4.0”.  In un mondo in cui la formazione continua è la chiave di accesso non solo alle tecnologie abilitanti, ma anche a una vera presa di coscienza personale e collettiva, – spiega SBARRA nel suo intervento. Tutto questo conferma la nostra scelta di investire sempre più in strumenti di riqualificazione, sostegno attivo, vera e propria presa in carico. Vogliamo aprire percorsi di ricerca attiva di una occupazione, dando visibilità nei territori ad un sindacato che accompagna ogni lavoratore, iscritto e non, in un cammino di tutela e di crescita umana. Vogliamo agire secondo una logica proattiva, che renda la persona consapevole dei propri diritti. Per questo occorre attivare processi di integrazione mediante un efficace collegamento con i centri per l’Impiego, le Agenzie per il lavoro, aziende, sistema istituzionale. Il nostro compito di cura si realizza connettendo sempre meglio i presìdi della Formazione, dei Servizi e dei Centri per l’impiego, del Welfare Negoziato, della Bilateralità… Obiettivo che vogliamo svolgere valorizzando e potenziando tutte le articolazioni della nostra Rete. A partire dai Servizi dedicati al Lavoro e passando per l’Inas. Per funzionare bene, questa piattaforma deve formare un sistema integrato e collegato di servizi che sia solido riferimento per i bisogni di migliaia di lavoratori. E che al contempo possa essere anche, per il nostro sindacato, un’importante occasione di coinvolgimento, fidelizzazione, proselitismo”. Per Sbarra dobbiamo “valorizzare ed esaltare quel lavoro di collegamento che fa del nostro sindacato un pilastro di sussidiarietà e di sviluppo partecipato dei territori e del Paese. L’occasione di oggi è importante perché mette intorno a uno stesso tavolo gli attori chiamati a dare un contributo. Esattamente ciò che servirebbe anche a livello nazionale. Il Governo in questi mesi si è mosso in maniera sbagliata perché si è mosso da solo. Ora, grazie alla mobilitazione sindacale unitaria, sembra essersi finalmente convinto ad adottare un nuova fase di dialogo. Abbiamo avviato i primi tavoli su infrastrutture, salario minimo e crescita. Seguiranno incontri sulla previdenza, sulle politiche e sulla rappresentanza”. “Per quanto riguarda i temi lavoristici chiediamo, – ha sottolineato SBARRA-, di mettere subito mano ad alcune fondamentali riforme: vanno raddrizzate le storture del Decreto Estivo sulle causali per i contratti a tempo determinato, vanno sviluppate politiche attive adeguate e riconosciuto l’Assegno di Ricollocazione anche ai percettori di NASPI, va riqualificata la rete dei Centri Per l’Impiego e ridisegnata la regia di Anpal, anche per rendere effettivamente funzionante la parte-Lavoro del Reddito.L’auspicio è che, su questi e gli altri temi, l’Esecutivo apra un corso di vero affidamento sociale.  Le Parti sociali ci sono. La CISL c’è. E continuerà a lavorare per tessere i fili di una nuova stagione di concertazione. La CISL ha scelto di fare la propria parte anche con il progetto dello Sportello Lavoro. Ha deciso di farlo dando sostanza a un modello di confederalità praticata, che porta a sintesi le esperienze, le vitalità, le responsabilità dei diversi livelli dell’organizzazione entro un quadro di valori, di finalità e di missione unificanti”. “La Cisl di Annamaria Furlan ha tracciato un percorso di grande lungimiranza da cui deriva un grande investimento sulla territorialità. Di certo c’è che, da come sapremo implementare questi strumenti, passa non solo la crescita del sistema lavoro e il miglioramento delle condizioni di vita delle persone. Ma anche la possibilità di dare vita a un modello concertato, più equilibrato, competitivo, partecipativo”, – ha concluso SBARRA.

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