“Ieri sera si è riunito il coordinamento regionale di Azione Politica e,
a seguire il gruppo dei candidati alle scorse elezioni. In quel
contesto ho rassegnato le mie dimissioni da coordinatore regionale del
movimento. Le redini di Azione Politica saranno tenute, in questa fase,
da Angelo D’Ottavio”. A parlare è Gianluca Zelli, ideatore e fondatore
del movimento civico Azione Politica, nel corso di una conferenza stampa
che si è tenuta stamani a Pescara. Zelli era affiancato dai
coordinatori provinciali Pierluigi Panunzi, Berardino Fiorilli, Luca
Maccione, e Rudy Di Stefano, e da Angelo D’Ottavio.
“In qualità di leader di questo movimento – spiega Zelli – ho definito
la linea politica, dal percorso avviato con il raggruppamento di Civiche
per l’Abruzzo, di cui non abbiamo condiviso l’impostazione
personalistica. Da qui, la decisione di contribuire al mantenimento di
un centrodestra unito. Ho incontrato Marco Marsilio e Pierluigi Biondi a
Stiffe per discutere di programmi e rappresentanza: dell’istituzione di
un nuovo assessorato regionale multidisciplinare allo Sviluppo
economico, di riforma della sanità e manutenzione e potenziamento delle
infrastrutture stradali. In quell’occasione abbiamo chiesto una
rappresentanza esterna nella Giunta che potesse bilanciare l’elezione di
un singolo consigliere, così da equilibrare costa-aree interne. Questo
accordo è stato ribadito in campagna elettorale e dallo stesso
presidente Marsilio martedì 12 febbraio nella sede della mia azienda”,
sottolinea ancora Zelli.
“Da quel giorno non ho più sentito o visto Marsilio. A garantire
l’accordo programmatico, su specifica richiesta di Marsilio, Pierluigi
Biondi e Angelo D’Ottavio. Ho rivisto Marco il giorno del passaggio di
testimone con Giovanni Lolli, quando ci siamo confermati quello che ci
eravamo detti. Ieri mattina – aggiunge il fondatore di AzP – siamo stati
vittime di un’imboscata: l’accordo era stato già raggiunto da Lega,
Forza Italia, Fratelli d’Italia. Nel corso dell’incontro, nonostante il
palese passo indietro della Lega che avrebbe rinunciato all’assessorato
esterno – a due condizioni: avere quattro assessori e che l’esterno
fossi io (e specifico che nessuno mai ha chiesto un esterno per me, ma
per Azione Politica) – e nonostante Forza Italia si fosse resa
disponibile a valutare l’assessore e la presidenza del Consiglio,
Marsilio ha deciso di chiudere la conversazione assegnando quattro
assessori alla Lega, uno a Forza Italia e uno a Fratelli d’Italia. Alla
richiesta di spiegazione – e tengo a precisare che tutti i partiti
seduti al tavolo sono venuti a conoscenza dell’accordo tra AzP e
Marsilio solo negli ultimi dieci giorni di campagna – Marsilio ha
risposto che, nelle altre Regioni, FdI era stata penalizzata e che in
Abruzzo avrebbe potuto rivalersi, rilanciando persino con il
sottosegretario a Forza Italia. A quel punto, visto che la discussione
si sarebbe spostata sull’assegnazione delle deleghe, e non avendo AzP
parola in Giunta, ho deciso di andare via, senza intenti polemici. Ne ho
preso atto, fino al momento in cui, ieri sera, addirittura, il
“corretto” presidente ha telefonato al consigliere regionale Santangelo
per offrire direttamente a lui la vicepresidenza del Consiglio.
Santangelo ha fatto presente che la linea l’avrei dettata io, in qualità
di coordinatore del movimento. Così ho ricevuto, ormai a giochi fatti,
una chiamata e una proposta dal presidente che ho rifiutato.
Non abbiamo bisogno di poltrone. Non sono d’accordo sull’ipotesi di
allargamento della Giunta, anche perché in questo momento è l’ultimo dei
problemi. Il movimento nasce, e sopratutto io faccio politica, per
cambiare questa regione e ritengo che Marsilio sia l’ultima persona che
possa cambiarla. Non solo abbiamo dovuto accettare supinamente un
candidato indicato da Roma, ma dobbiamo anche far pagare all’Abruzzo
questioni accadute in Friuli o in Molise.
La mia è una posizione personale e non sono più disposto a trattare con questi individui: da qui le mie dimissioni.
Ero sereno ieri e sono sereno oggi. Azione Politica – ricorda Zelli –
continua a esistere, ha ottenuto 20mila preferenze, e ieri sera ho
chiesto il sacrificio ad Angelo D’Ottavio di diventarne commissario. Le
liste civiche sono servite, ancora una volta, a prendere voti, ma il
sistema dei partiti ritiene che non debbano avere voce o essere
rappresentate. Faccio un grande in bocca al lupo a consiglieri e giunta.
Resto in attesa di vedere le competenze degli assessori, soprattutto
quelle dell’esterno. Questo pomeriggio, D’Ottavio si riunirà con i
coordinatori provinciali e con il consigliere Santangelo per definire la
posizione di Azione Politica nell’assise regionale. La mia linea non è
quella del movimento, s’intende. La linea che gli avevo impresso,
infatti, non ha portato a un risultato e per questo, da oggi,
decideranno commissario e coordinamenti regionale e provinciale”,
conclude Zelli