La causa della morte di Carlo Pavone e’ legata al colpo di arma da fuoco che un anno fa lo ha raggiunto alla testa. Lo ha stabilito l’esame autoptico eseguito, oggi pomeriggio, all’ospedale di Pescara dal prof. Vittorio Fineschi, medico legale, e dal prof. Massimo Sottini, neurologo, su incarico del gip del Tribunale del capoluogo adriatico, Maria Michela Di Fine. L’autopsia e’ stata disposta su richiesta del pm Anna Rita Mantini per accertare le cause e i mezzi del decesso di Pavone e individuare il nesso di causalita’ tra la morte di Pavone e la condotta di Gagliardi, l’uomo accusato di aver sparato all’ingegnere informatico. Stando all’esame autoptico, che e’ durato 4 ore, non c’e’ il minimo dubbio che la morte di Pavone sia legata al colpo di arma da fuoco. Nel corso dell’esame autoptico i periti avrebbero rilevato gli esiti dell’intervento chirurgico a cui e’ stata sottoposta la vittima alcuni mesi fa, nonche’ una protesi al cranio per fratture craniche. I consulenti si sono presi 60 giorni di tempo per gli esami istologici. L’esito delle operazioni peritali verra’ discusso nel corso dell’udienza fissata per il 12 febbraio prossimo.